Abbazia Cistercense di Fornovo
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Compieta (prima settimana del mese)

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Messaggio  Jalisse Mer Ago 03, 2016 9:43 pm

Compieta del MERCOLEDI' Madre Jalisse

aprì il Messale e lesse l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


All'invocazione seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia di Aristotele e Christos:

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Quindi recitarono insieme, sempre a cori alterni, il salmo sul bene :

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Terminarono quindi la Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere della notte, salutò con un silente sorriso i confratelli e si ritirò a riposare nella sua cella.
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Messaggio  m.azzurra Mer Ago 03, 2016 9:49 pm

Compieta del MERCOLEDI' Madre Azzurra

aprì il Messale e lesse l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


All'invocazione seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia di Aristotele e Christos:

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Quindi recitarono insieme, sempre a cori alterni, il salmo sul bene :

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Terminarono quindi la Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere della notte, salutò con un silente sorriso i confratelli e si ritirò a riposare nella sua cella.
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Messaggio  Pamelita Mer Ago 03, 2016 11:37 pm

Ormai si eral'ora della preghiera, insieme all'Abate e ai confratelli,Madre Pamelita raggiunse la cappella e, con il Messale in mano, guidò la recita della Compieta

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Pamelita Gio Ago 04, 2016 6:34 pm

Ormai si eral'ora della preghiera, insieme all'Abate e ai confratelli,Madre Pamelita raggiunse la cappella e, con il Messale in mano, guidò la recita della Compieta

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Jalisse Gio Ago 04, 2016 11:25 pm

Ormai si era fatta l'ora della Compieta del GIOVEDI' e si iniziò

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Pamelita Ven Ago 05, 2016 10:31 pm

Ormai si eral'ora della preghiera, insieme all'Abate e ai confratelli,Madre Pamelita raggiunse la cappella e, con il Messale in mano, guidò la recita della Compieta

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Compieta (prima settimana del mese) - Pagina 12 Empty Re: Compieta (prima settimana del mese)

Messaggio  Jalisse Ven Ago 05, 2016 11:11 pm

Compieta del VENERDI'

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Pamelita Sab Ago 06, 2016 5:51 pm

Al termine di una giornata calda e afosa, prima di raggiungere la propria cella, Madre Pamelita si unì ai confratelli e all'Abate in cappella per la recita della Compieta

che aprì con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente
:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse, quindi, i I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Tredicesimo logion: La qualità dell'espressione verbale deve essere chiara senza essere banale. Ecco perché dico: possa Dio rivelarmi un giorno il segreto dell'universo, allora davanti a Lui, giuro di farmi monaco.

- Quattordicesimo logion: E' per il loro carattere che gli uomini sono quel che sono, ma è per le loro azioni che essi sono felici, oppure no. E siccome io sono poco portato a suscitare grandi passioni, l'Altissimo dopo di me vi donerà Christos.

Quindicesimo logion: Nello studio delle realtà naturali, io distinguo quattro cause. Prendiamo ad esempio una statua. La causa materiale: è il materiale che costituisce un oggetto, in questo caso il marmo. E'questa causa che rende possibili gli accidenti e le irregolarità degli oggetti. Infatti, la materia "resiste" allo sforzo di dargli una forma. Alla forma si oppongono i vincoli della materia, è lì che si verificano le casualità, gli "accidenti". La causa formale: è la forma che lo scultore dà alla materia. La causa finale: è lo scopo, l'uso che si vuole fare della cosa, è il suo fine. Non accade nulla senza uno scopo. La causa efficiente: è l'attività dello scultore, l'atto di scolpire. Questo perchè per ogni sviluppo si ha bisogno di un motore che possa porlo in essere. La stessa cosa può avere una pluralità di cause, ma non un medesimo senso.

(Christos)
-Logion 13: Sull'amore, Christos diceva a volte: "L'amore è figlio di uno zingaro, che, non ha mai, mai conosciuto una legge." Un giorno, uno di suoi discepoli, innamorato di una bella contadina, si vide respinto da questa... allora Christos disse: "L'amore è figlio della salvazione, che, non ha mai, mai conosciuto una legge."

-Logion 14: A dei miscredenti venuti a contraddirlo, Christos rispose: "Credete in Dio, poiché al di fuori di Dio e della religione, nessuna verità esiste, nessun valore, nessun senso; nulla esiste al di fuori di Dio. In compenso, la sua esistenza è gratuita, dunque, credete in Lui e smettete di interrompermi per cose da poco.

-Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"


Dopo di che recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla giustizia:


Beato l’uomo che confida nel Signore

*e ha fame e sete della giustizia
poichè la discendenza dei giusti sarà benedetta,
*e nella sua casa la giustizia rimane per sempre.
Il Signore appare nelle tenebre come luce per i giusti,
*buono misericordioso e giusto.
Felice l’uomo che amministra ogni cosa con giustizia.
*poichè il giusto non sarà mai dimenticato.
Non temerà annuncio di sventura,
*perchè fermo è il suo cuore che confida nel Signore,
Sicuro è il suo cuore, non ha timore,
*finché trionferà dei suoi nemici.
La sua giustizia rimane per sempre,
*e la sua potenza s’innalza nella gloria.



Infine concluse la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata la preghiera comunitaria, salutati tutti i presenti, raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Sab Ago 06, 2016 9:43 pm

Compieta viene recitata prima di coricarsi.
Se si recitano le preghiere in solitaria si evitino le parti contrassegnate con asterisco * che indicano il coro che risponde al lettore. Tali parte oltre all'asterisco saranno indicate con il colore verde mentre la parte del lettore dal colore blu



Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Alexandra quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese e per la giornata di SABATO    

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Poi fu il momento dei   Logia previsti per la prima settimana del mese il giorno del sabato

I Logia

(Aristotele)
-Sedicesimo logion: Tutta le arti e tutte le ricerche, così come qualsiasi azione o deliberazione frutto di riflessione, tendono, a quanto pare, a qualche bene. Quindi non vi è assolutamente alcuna ragione di definire il bene, questa perfezione virtuosa e luce solare cui si tende in tutte le circostanze.


-Diciassettesimo logion: Colui che sarà inviato dal Logos Supremo per completare la mia opera guiderà l'umanità nella ricerca della divina medietà persino tra le incerte nebbie della futura guerra delle idee. Lui e i suoi successori porranno il loro seggio in una città nel medesimo tempo ideale e dallo spirito universale che irradierà la Fede al di là del Mar Tirreno e brillerà sull'umanità intera.


-Diciottesimo logion: la felicità è una forma di contemplazione che il saggio deve impegnarsi a perseguire.


(Christos)
-Logion 16: Quando parlava della vita, Christos si esaltava: "Densità delle densità, tutto è soltanto densità." o: "Un uomo vale più di tutto ciò che ha fatto, che sia buono o cattivo", o anche: "La vita non vale nulla, nulla, ma io quando tengo nelle mie mani stupite le due piccole mani del mio amico, allora dico nulla, nulla vale la vita!"


-Logion 18: A coloro ai quali l’Altissimo sembrava inaccessibile, anche dopo le dimostrazioni di Aristotele, Christos diceva: "Per avvicinarsi a Dio e alla comprensione dell'universo, l'arte è per voi un mezzo più sicuro che la ragione e la filosofia. Immaginate un corpo in putrefazione, gli intestini marcescenti, gli occhi da carogna, le carni a brandelli... e ditevi che questo corpo è capace d’amare, pensare, sentire, fare l'amore, piangere... ma anche di comporre musica, dipingere affreschi, scrivere poesie... tali opere di cui si può ancora godere oggi.

-Logion 19: Christos disse: "Se vi chiedete; Chi sono io? Da dove vengo? Dove vado? Allora potete anche rispondervi: Io sono io, vengo da casa mia me, e vi ritorno.

Salmo sull'Amicizia

Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici,
*anche se possedesse tutti gli altri beni.
Gli amici sono necessari nella prosperità come nel bisogno,
*nella giovinezza come nella vecchiaia,
nella vita privata come nella vita pubblica.
*Gli amici sono il più grande dei beni esterni.
L'uomo felice ha bisogno di amici buoni,
*cui donarsi e con i quali condividere i discorsi e il pensiero.
L'amicizia perfetta è solo quella tra persone buone,
*simili nella loro virtù.
L'amicizia fondata sulla virtù è stabile, permanente,
*richiede tempo e consuetudine nella condivisione:
il desiderio di diventare amici può nascere velocemente,
*l'amicizia si forma però con maggiore lentezza.
L'amicizia che stringono tra loro gli uomini buoni è perfetta,
*è stabile come la virtù, e non può essere rovinata dalle calunnie.
Poichè'amicizia è un riflesso dell'Amore di Dio verso di noi
*che gli ci dona amandoci e noi coltiviamo riamandolo a nostra volta.

Preghiera finale


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finite le preghiere tutti tornarono alle loro celle per il meritato riposo notturno.
Jalisse
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Messaggio  Pamelita Dom Ago 07, 2016 10:21 pm

Prima di raggiungere la sua cella per il meritato riposo al termine di quella piacevolissima Domenica di Giugno, Madre Pamela raggiunse i suoi confratelli nella cappella per la recita della Compieta.

Aprì la preghiera con l'invocazione di introduzione:


La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


alla quale seguì l'Inno Alla Divinità onnipotente, recitata a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Quindi lesse ai confratelli i Logia dei due Profeti dell'Altissimo:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono dunque, insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Infine chiuse la Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Conclusa la recita della Compieta, salutò l'Abate e i confratelli e si diresse verso la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Dom Ago 07, 2016 10:54 pm

Compieta della DOMENICA          

invocazione di introduzione:


La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


alla quale seguì l'Inno Alla Divinità onnipotente, recitata a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Quindi lesse ai confratelli i Logia dei due Profeti dell'Altissimo:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono dunque, insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Infine chiuse la Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Conclusa la recita della Compieta, salutò l'Abate e i confratelli e si diresse verso la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Lun Ago 08, 2016 8:37 pm

Compieta del LUNEDI'

aprendo la preghiera comunitaria con la lettura dell'invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell'Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."



Dopo di che recitarono insieme, sempre a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.



Infine terminarono la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminata la recita della Compieta, ciascuno raggiunse la propria cella per il riposo notturno.
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Messaggio  Pamelita Lun Ago 08, 2016 11:49 pm

Quando ormai la notte era calata su Fornovo, Madre Pamela, insieme all'Abate e ai confratelli, raggiunse la cappella per la recita della Compieta

aprendo la preghiera comunitaria con la lettura dell'invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell'Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."



Dopo di che recitarono insieme, sempre a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.



Infine terminarono la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminata la recita della Compieta, ciascuno raggiunse la propria cella per il riposo notturno.
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Messaggio  Jalisse Lun Set 05, 2016 9:39 pm

Quando ormai la notte era calata su Fornovo, Madre Jalisse, insieme all'Abate e ai confratelli, raggiunse la cappella per la recita della Compieta

del LUNEDI' aprendo la preghiera comunitaria con la lettura

dell'invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell'Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."



Dopo di che recitarono insieme, sempre a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.



Infine terminarono la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminata la recita della Compieta, ciascuno raggiunse la propria cella per il riposo notturno.
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Messaggio  Pamelita Lun Set 05, 2016 10:58 pm

Quando ormai la notte era calata su Fornovo, Madre Pamela, insieme all'Abate e ai confratelli, raggiunse la cappella per la recita della Compieta

aprendo la preghiera comunitaria con la lettura dell'invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell'Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."



Dopo di che recitarono insieme, sempre a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.



Infine terminarono la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminata la recita della Compieta, ciascuno raggiunse la propria cella per il riposo notturno.
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Messaggio  Pamelita Mar Set 06, 2016 10:21 pm

Era ormai giunto il momento della Compieta. Raggiunta la cappella insieme ai confratelli, prima del meritato riposo, prese in mano il Messale e aprì la preghiera con l'Introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onnisciente e Onnipresente.
."



Quindi, insieme, a cori alterni recitarono l' Inno alla Divinità onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Diede poi lettura ai   Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poiché è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Recitarono di seguito, a cori alterni il salmo sul bene :

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Chiuse infine la Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere, tutti si recarono nelle celle per il meritato riposo notturno.
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Messaggio  Jalisse Mar Set 06, 2016 11:21 pm

Era ormai giunto il momento della Compieta del Martedi'.

Raggiunta la cappella insieme ai confratelli, prima del meritato riposo, prese in mano il Messale e aprì la preghiera con l'Introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onnisciente e Onnipresente.
."



Quindi, insieme, a cori alterni recitarono l' Inno alla Divinità onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Diede poi lettura ai Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poiché è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Recitarono di seguito, a cori alterni il salmo sul bene :

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Chiuse infine la Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere, tutti si recarono nelle celle per il meritato riposo notturno.
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Messaggio  Jalisse Mer Set 07, 2016 6:52 pm

Compieta del MERCOLEDI' Madre Jalisse

aprì il Messale e lesse l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


All'invocazione seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia di Aristotele e Christos:

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Quindi recitarono insieme, sempre a cori alterni, il salmo sul bene :

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Terminarono quindi la Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere della notte, salutò con un silente sorriso i confratelli e si ritirò a riposare nella sua cella.
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Messaggio  Pamelita Mer Set 07, 2016 11:23 pm

Ormai si eral'ora della preghiera, insieme all'Abate e ai confratelli,Madre Pamelita raggiunse la cappella e, con il Messale in mano, guidò la recita della Compieta

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Pamelita Gio Set 08, 2016 8:43 pm

Ormai si eral'ora della preghiera, insieme all'Abate e ai confratelli,Madre Pamelita raggiunse la cappella e, con il Messale in mano, guidò la recita della Compieta

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Jalisse Gio Set 08, 2016 11:04 pm

Ormai si era fatta l'ora della Compieta del GIOVEDI' e si iniziò

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Jalisse Ven Set 09, 2016 10:36 pm

Compieta del VENERDI'

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.[/i]
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Messaggio  Pamelita Sab Set 10, 2016 8:17 pm

Al termine di una giornata calda e afosa, prima di raggiungere la propria cella, Madre Pamelita si unì ai confratelli e all'Abate in cappella per la recita della Compieta

che aprì con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente
:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse, quindi, i I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Tredicesimo logion: La qualità dell'espressione verbale deve essere chiara senza essere banale. Ecco perché dico: possa Dio rivelarmi un giorno il segreto dell'universo, allora davanti a Lui, giuro di farmi monaco.

- Quattordicesimo logion: E' per il loro carattere che gli uomini sono quel che sono, ma è per le loro azioni che essi sono felici, oppure no. E siccome io sono poco portato a suscitare grandi passioni, l'Altissimo dopo di me vi donerà Christos.

Quindicesimo logion: Nello studio delle realtà naturali, io distinguo quattro cause. Prendiamo ad esempio una statua. La causa materiale: è il materiale che costituisce un oggetto, in questo caso il marmo. E'questa causa che rende possibili gli accidenti e le irregolarità degli oggetti. Infatti, la materia "resiste" allo sforzo di dargli una forma. Alla forma si oppongono i vincoli della materia, è lì che si verificano le casualità, gli "accidenti". La causa formale: è la forma che lo scultore dà alla materia. La causa finale: è lo scopo, l'uso che si vuole fare della cosa, è il suo fine. Non accade nulla senza uno scopo. La causa efficiente: è l'attività dello scultore, l'atto di scolpire. Questo perchè per ogni sviluppo si ha bisogno di un motore che possa porlo in essere. La stessa cosa può avere una pluralità di cause, ma non un medesimo senso.

(Christos)
-Logion 13: Sull'amore, Christos diceva a volte: "L'amore è figlio di uno zingaro, che, non ha mai, mai conosciuto una legge." Un giorno, uno di suoi discepoli, innamorato di una bella contadina, si vide respinto da questa... allora Christos disse: "L'amore è figlio della salvazione, che, non ha mai, mai conosciuto una legge."

-Logion 14: A dei miscredenti venuti a contraddirlo, Christos rispose: "Credete in Dio, poiché al di fuori di Dio e della religione, nessuna verità esiste, nessun valore, nessun senso; nulla esiste al di fuori di Dio. In compenso, la sua esistenza è gratuita, dunque, credete in Lui e smettete di interrompermi per cose da poco.

-Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"


Dopo di che recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla giustizia:


Beato l’uomo che confida nel Signore

*e ha fame e sete della giustizia
poichè la discendenza dei giusti sarà benedetta,
*e nella sua casa la giustizia rimane per sempre.
Il Signore appare nelle tenebre come luce per i giusti,
*buono misericordioso e giusto.
Felice l’uomo che amministra ogni cosa con giustizia.
*poichè il giusto non sarà mai dimenticato.
Non temerà annuncio di sventura,
*perchè fermo è il suo cuore che confida nel Signore,
Sicuro è il suo cuore, non ha timore,
*finché trionferà dei suoi nemici.
La sua giustizia rimane per sempre,
*e la sua potenza s’innalza nella gloria.



Infine concluse la recita della Compieta con la Preghiera finale al sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata la preghiera comunitaria, salutati tutti i presenti, raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Sab Set 10, 2016 9:37 pm

Si iniziò quindi con la lettura della Compieta del  SABATO dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


Poi recitarono, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Quindi lesse i Logia di Aristotele e Christos:

I Logia

(Aristotele)
-Sedicesimo logion: Tutta le arti e tutte le ricerche, così come qualsiasi azione o deliberazione frutto di riflessione, tendono, a quanto pare, a qualche bene. Quindi non vi è assolutamente alcuna ragione di definire il bene, questa perfezione virtuosa e luce solare cui si tende in tutte le circostanze.


-Diciassettesimo logion: Colui che sarà inviato dal Logos Supremo per completare la mia opera guiderà l'umanità nella ricerca della divina medietà persino tra le incerte nebbie della futura guerra delle idee. Lui e i suoi successori porranno il loro seggio in una città nel medesimo tempo ideale e dallo spirito universale che irradierà la Fede al di là del Mar Tirreno e brillerà sull'umanità intera.


-Diciottesimo logion: la felicità è una forma di contemplazione che il saggio deve impegnarsi a perseguire.


(Christos)
-Logion 16: Quando parlava della vita, Christos si esaltava: "Densità delle densità, tutto è soltanto densità." o: "Un uomo vale più di tutto ciò che ha fatto, che sia buono o cattivo", o anche: "La vita non vale nulla, nulla, ma io quando tengo nelle mie mani stupite le due piccole mani del mio amico, allora dico nulla, nulla vale la vita!"


-Logion 18: A coloro ai quali l’Altissimo sembrava inaccessibile, anche dopo le dimostrazioni di Aristotele, Christos diceva: "Per avvicinarsi a Dio e alla comprensione dell'universo, l'arte è per voi un mezzo più sicuro che la ragione e la filosofia. Immaginate un corpo in putrefazione, gli intestini marcescenti, gli occhi da carogna, le carni a brandelli... e ditevi che questo corpo è capace d’amare, pensare, sentire, fare l'amore, piangere... ma anche di comporre musica, dipingere affreschi, scrivere poesie... tali opere di cui si può ancora godere oggi.

-Logion 19: Christos disse: "Se vi chiedete; Chi sono io? Da dove vengo? Dove vado? Allora potete anche rispondervi: Io sono io, vengo da casa mia me, e vi ritorno.


Seguì la recita, a cori alterni, del Salmo sull'Amicizia:

Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici,
*anche se possedesse tutti gli altri beni.
Gli amici sono necessari nella prosperità come nel bisogno,
*nella giovinezza come nella vecchiaia,
nella vita privata come nella vita pubblica.
*Gli amici sono il più grande dei beni esterni.
L'uomo felice ha bisogno di amici buoni,
*cui donarsi e con i quali condividere i discorsi e il pensiero.
L'amicizia perfetta è solo quella tra persone buone,
*simili nella loro virtù.
L'amicizia fondata sulla virtù è stabile, permanente,
*richiede tempo e consuetudine nella condivisione:
il desiderio di diventare amici può nascere velocemente,
*l'amicizia si forma però con maggiore lentezza.
L'amicizia che stringono tra loro gli uomini buoni è perfetta,
*è stabile come la virtù, e non può essere rovinata dalle calunnie.
Poichè' amicizia è un riflesso dell'Amore di Dio verso di noi
*che gli ci dona amandoci e noi coltiviamo riamandolo a nostra volta.

Chiuse la Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata la recita della Compieta, in silenzio si diresse verso la propria cella per il maritato riposo notturno.


Ultima modifica di Jalisse il Sab Nov 12, 2016 4:24 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Pamelita Dom Set 11, 2016 7:56 pm

Riuniti in cappella prima della cena in refettorio, Madre Pamelita,  guidò la recita della preghiera vespertina, insieme all'Abate e ai confratelli,

aprendo con la lettura dell'Introduzione:


"Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita.
Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita.
Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.
."


Recitarono quindi insieme, a cori alterni, l' Inno alla Fede:

Grazie al pensiero e alla creazione dell'Altissimo,
*Possiamo vivere in questo mondo.
Attraverso l'insegnamento del Profeta Aristotele
*Abbiamo ritrovato la strada che porta a Dio.
Grazie a Christos, modello esemplare,
*Sappiamo a chi ispirarci.

Ogni giorno siamo grati
*di vivere e prosperare per la sua gloria.
Ogni giorno siamo grati
*a vivere nella fede e nella sua luce.

La creatura senza nome,
*cerca di distrarci.
La creatura senza nome,
*Vuole che ci allontaniamo dalle vie del Signore.
La creatura senza nome,
*Ci inganna con le sue parole.

Ma grazie alla ragione,
*Che ci dà la forza di resistere,
Ma grazie alla fede
*Che aiuta a svelare l'inganno,
Ma grazie all'amore,
*Che Dio Creatore e Padre ci ispira,

Noi sappiamo difenderci
*dalla tentazione e dal peccato.



Dopodiché, recitarono, sempre a cori alterni, le Invocazioni agli Apostoli:


I. San Tito, tu a cui è stato detto: "con l'aiuto della tua forza che costruirò una Chiesa titanica".
R. Proteggi la Chiesa e rendila forte nella sua Santa missione.

I. Santa Chirene, tu che hai detto "che non dobbiamo aspettarci la protezione di Dio, poiché Egli ci ha dato la possibilità di proteggerci da soli."
R. Aiutaci ad usare le giuste armi contro i nemici che ci circondano, affinchè un giorno la violenza possa sparire dal mondo.

I. Santa Calandra, tu che hai detto che rifiutare il battesimo vuol dire mentire a se stessi.
R. Proteggi tutti battezzati e converti il cuore di tutti coloro che ancora non accettato il messaggio di Aristotele, perchè un giorno possano condividere la beatitudine eterna con tutti i fratelli.

I. Santa Adonia, tu che hai detto di Insegnare la vera parola e di fare tutte le nazioni dei discepoli dell'Altissimo
R. Abbassa il tuo guardo verso i ministri dell'Altissimo, perchè siano fedeli sempre al loro ministero e non si stanchino mai di Insegnare la via della virtù, con pazienza e comprensione.

I. Santa Elena, tu a cui Chirstos ha detto "di confessare e di avviare il pentimento che porterà il perdono del Altissimo su ogni fedele."R. Aiuta tutti i peccatori a pentirsi dei loro sbagli, affinchè ogni Aristotelico possa tendere alla santità.

I. Santa Ofelia, tu che dicesti che "Christos, il profeta, ci ha insegnato l'amore divino e l'amicizia".
R. Aiutaci come te a persevevare nell'amore verso Dio e nell'amicizia verso tutti fratelli per "rendere la nostra vita un messaggio di amore, di gloria al nostro Signore e Padre".

I. Santa Uriana, tu che "hai visto la bestia, l'hai sentita più che chiunque. Conosci il male che può fare"
R. Proteggi tutti gli uomini dall'Essere senza nome e dai principi dei demoni che sono sempre in agguato ogni momento della nostra vita.

I. San Tanos, tu che pensando di seguire il tuo destino, hai seguito la Chiamata dell'Altissimo e la tua vocazione.
R. Insegnaci a riconoscere la nostra vocazione in questo mondo. Abbanando alle spalle tutto il superfluo guidaci sulla via che l'Altissimo ha tracciato per noi.

I. San Paolo, tu che con le tue lettere hai cercato di rendere il messaggio di Aristotele uniforme nel mondo
R. Aiuta l'intera umanità a riunirsi nel messaggio dei due profeti, affinchè dalla Terra ogni voce, unita nell'amicizia, innalzi una sola lode a Dio.

I. San Niccolò, tu che hai insegnato che ogni governo può essere sorretto solo se vi è volontà di Dio.
R. Proteggi e illumina tutti i governanti della Terra, perchè, grazie alla politica illuminata da Aristotele, le città possano essere luoghi di pace e palestra di virtù aristotelica.

I. San Samot, tu che hai scritto la Vita di Christos e diffuso la buona novella
R. Aiutaci nel lavoro quotidiano e nella vita di ogni giorno, a mettere in pratica gli insegnamenti dei Profeti, perchè con le nostre vite possiamo essere testimoni vivi del libro delle virtù.




quindi l'Inno all'Altissimo:

A Te, o Altissimo, mi affido
*Non lasciare che il nostro nemico trionfi,
la creatura senza nome che vuole la nostra rovina,
*Nonostante il peccato che è in fondo del nostro cuore.

Risparmiami,
*Sono pronto a seguire le tue vie.
Fammi conoscere la strada
*Che porterà via i miei dubbi.

Ricorda la tua tenerezza.
*Dimentica i peccati della mia giovinezza
Non ti scordar di me nella tua amicizia
*Abbi pietà.

Non lasciarmi orfano
*Tu che mostri il cammino,
l'amore e la verità ai poveri,
*la giustizia a coloro che hanno peccato.

In te abbiamo un difensore,
*In attesa del sole splendente.
A me che sono misero
*Dona il tuo sostegno.

Vedi! La tua creazione che è in guerra
*Proteggi me, i miei fratelli e le mie sorelle,
Aiutaci nelle difficoltà
*Rimuovi ogni debolezza dei nostri cuori.

Liberaci dall'odio,
*Donaci pensieri sani
Liberaci di tutte le angosce.
*O Altissimo, veglia su di noi.



La preghiera vespertina terminò con l'invocazione finale:


Oh altissimo Creatore della luce e della notte.
Qui dove il mondo tace e riposa,
Ora che il giorno sta tramontando.
Ascolta la preghiera dei tuoi figli
che in Te confidano e a Te si affidano.


AMEN


Terminata così la recita dei Vespri, insieme raggiunsero il refettorio per la cena.
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