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L'Angelus (seconda settimana del mese)

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Messaggio  Pamelita Lun Giu 08, 2015 12:28 pm

Suonata la campana di mezzodì, raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus insieme all'Abate e ai confratelli.

Aprì la preghiera con l'Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.


Seguì la Lettura:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.

Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:


San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.



La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
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Messaggio  veronica_samantha Lun Giu 08, 2015 12:47 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.


Seguì la Lettura:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.

Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:


San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.



La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
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Messaggio  Jalisse Lun Giu 08, 2015 1:05 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.


Seguì la Lettura:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.

Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:


San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.



La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
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Messaggio  Pamelita Mar Giu 09, 2015 12:51 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le proprie occupazioni e si diresse nella cappella per la recita dell'Angelus insieme all'Abate e ai confratelli.


Aprì la preghiera con la recita, a due cori alterni, dell'Introduzione:



Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto *che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito *l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



alla quale seguì l'Invocazione a San Giorgio, Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia, *difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia.

Lesse quindi Lettura del giorno:

Allora venne Giorgio, seguito da tutti gli infelici che avevano incrociato nel suo cammino [e Giorgio disse alla guardia]: "In verità, ti dico, chiunque vive per i beni materiali, a scapito dell’amicizia che tutti i figli di dio dovrebbero avere verso i propri simili, non merita alcuna fiducia. Anziché uccidere per difendere l' avarizia di un uomo di tal genere, prendi queste ricchezze, che tu calpesti, e donale a quelli che ne hanno veramente bisogno. Dio ha creato questi beni perché tutte le Sue creature possano trovare di che vivere al riparo della necessità, e non perché uno solo ne usufruisca più degli altri."

Allora, le guardie posarono le loro armi, i muratori cessarono il loro lavoro, la gente si avvicinò, e si divisero le ricchezze, a ciascuno secondo le sue necessità.

Terminata la Lettura, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Quando non c'è più speranza, resta sempre l'amicizia.
*La ricchezza dell’anima non può essere uguagliata dalle ricchezze di questo mondo infimo.
Porteranno le loro montagne d'oro nell'altra vita?
*La vita vi ha insegnato a ripudiare la vostra mano sinistra per usare la destra?
È lo stesso per i tesori che Dio ha creato per noi.
*Che le ricchezze materiali siano vostre,
poiché Dio, per amore dei Suoi figli, ne ci ha fatto dono.
*Ma non dimentichiamo mai che non c’è tesoro più bello dell'amicizia


e, a seguire, la Preghiera a San Giorgio Arcangelo:

San Giorgio Arcangelo,
angelo dell'amicizia
aiutami, durante l'arco di questa giornata,
ad accettare tutti come amici,
anche, e soprattutto, le persone moleste.
Dammi la capacità e la forza di rendere bella la giornata
a tutti quelli che si porranno sul mio cammino.




Concluse la preghiera di mezzodì con l' Invocazione Finale all'Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia,*difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia

Terminata la recita dell'Angelus, raggiunsero il refettorio per consumare insieme il pranzo
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Messaggio  Leonardo.de.chenot Mar Giu 09, 2015 12:57 pm



Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto *che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito *l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



alla quale seguì l'Invocazione a San Giorgio, Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia, *difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia.

Lesse quindi Lettura del giorno:

Allora venne Giorgio, seguito da tutti gli infelici che avevano incrociato nel suo cammino [e Giorgio disse alla guardia]: "In verità, ti dico, chiunque vive per i beni materiali, a scapito dell’amicizia che tutti i figli di dio dovrebbero avere verso i propri simili, non merita alcuna fiducia. Anziché uccidere per difendere l' avarizia di un uomo di tal genere, prendi queste ricchezze, che tu calpesti, e donale a quelli che ne hanno veramente bisogno. Dio ha creato questi beni perché tutte le Sue creature possano trovare di che vivere al riparo della necessità, e non perché uno solo ne usufruisca più degli altri."

Allora, le guardie posarono le loro armi, i muratori cessarono il loro lavoro, la gente si avvicinò, e si divisero le ricchezze, a ciascuno secondo le sue necessità.

Terminata la Lettura, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Quando non c'è più speranza, resta sempre l'amicizia.
*La ricchezza dell’anima non può essere uguagliata dalle ricchezze di questo mondo infimo.
Porteranno le loro montagne d'oro nell'altra vita?
*La vita vi ha insegnato a ripudiare la vostra mano sinistra per usare la destra?
È lo stesso per i tesori che Dio ha creato per noi.
*Che le ricchezze materiali siano vostre,
poiché Dio, per amore dei Suoi figli, ne ci ha fatto dono.
*Ma non dimentichiamo mai che non c’è tesoro più bello dell'amicizia


e, a seguire, la Preghiera a San Giorgio Arcangelo:

San Giorgio Arcangelo,
angelo dell'amicizia
aiutami, durante l'arco di questa giornata,
ad accettare tutti come amici,
anche, e soprattutto, le persone moleste.
Dammi la capacità e la forza di rendere bella la giornata
a tutti quelli che si porranno sul mio cammino.




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Messaggio  veronica_samantha Mar Giu 09, 2015 12:58 pm


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto *che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito *l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



alla quale seguì l'Invocazione a San Giorgio, Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia, *difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia.

Lesse quindi Lettura del giorno:

Allora venne Giorgio, seguito da tutti gli infelici che avevano incrociato nel suo cammino [e Giorgio disse alla guardia]: "In verità, ti dico, chiunque vive per i beni materiali, a scapito dell’amicizia che tutti i figli di dio dovrebbero avere verso i propri simili, non merita alcuna fiducia. Anziché uccidere per difendere l' avarizia di un uomo di tal genere, prendi queste ricchezze, che tu calpesti, e donale a quelli che ne hanno veramente bisogno. Dio ha creato questi beni perché tutte le Sue creature possano trovare di che vivere al riparo della necessità, e non perché uno solo ne usufruisca più degli altri."

Allora, le guardie posarono le loro armi, i muratori cessarono il loro lavoro, la gente si avvicinò, e si divisero le ricchezze, a ciascuno secondo le sue necessità.

Terminata la Lettura, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Quando non c'è più speranza, resta sempre l'amicizia.
*La ricchezza dell’anima non può essere uguagliata dalle ricchezze di questo mondo infimo.
Porteranno le loro montagne d'oro nell'altra vita?
*La vita vi ha insegnato a ripudiare la vostra mano sinistra per usare la destra?
È lo stesso per i tesori che Dio ha creato per noi.
*Che le ricchezze materiali siano vostre,
poiché Dio, per amore dei Suoi figli, ne ci ha fatto dono.
*Ma non dimentichiamo mai che non c’è tesoro più bello dell'amicizia


e, a seguire, la Preghiera a San Giorgio Arcangelo:

San Giorgio Arcangelo,
angelo dell'amicizia
aiutami, durante l'arco di questa giornata,
ad accettare tutti come amici,
anche, e soprattutto, le persone moleste.
Dammi la capacità e la forza di rendere bella la giornata
a tutti quelli che si porranno sul mio cammino.




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Messaggio  Jalisse Mar Giu 09, 2015 1:01 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto *che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito *l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.[/b]


alla quale seguì l'Invocazione a San Giorgio, Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia, *difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia.

Lesse quindi Lettura del giorno:

Allora venne Giorgio, seguito da tutti gli infelici che avevano incrociato nel suo cammino [e Giorgio disse alla guardia]: "In verità, ti dico, chiunque vive per i beni materiali, a scapito dell’amicizia che tutti i figli di dio dovrebbero avere verso i propri simili, non merita alcuna fiducia. Anziché uccidere per difendere l' avarizia di un uomo di tal genere, prendi queste ricchezze, che tu calpesti, e donale a quelli che ne hanno veramente bisogno. Dio ha creato questi beni perché tutte le Sue creature possano trovare di che vivere al riparo della necessità, e non perché uno solo ne usufruisca più degli altri."

Allora, le guardie posarono le loro armi, i muratori cessarono il loro lavoro, la gente si avvicinò, e si divisero le ricchezze, a ciascuno secondo le sue necessità.

Terminata la Lettura, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:

Quando non c'è più speranza, resta sempre l'amicizia.
*La ricchezza dell’anima non può essere uguagliata dalle ricchezze di questo mondo infimo.
Porteranno le loro montagne d'oro nell'altra vita?
*La vita vi ha insegnato a ripudiare la vostra mano sinistra per usare la destra?
È lo stesso per i tesori che Dio ha creato per noi.
*Che le ricchezze materiali siano vostre,
poiché Dio, per amore dei Suoi figli, ne ci ha fatto dono.
*Ma non dimentichiamo mai che non c’è tesoro più bello dell'amicizia


e, a seguire, la Preghiera a San Giorgio Arcangelo:

San Giorgio Arcangelo,
angelo dell'amicizia
aiutami, durante l'arco di questa giornata,
ad accettare tutti come amici,
anche, e soprattutto, le persone moleste.
Dammi la capacità e la forza di rendere bella la giornata
a tutti quelli che si porranno sul mio cammino.




Concluse la preghiera di mezzodì con l' Invocazione Finale all'Arcangelo dell'amicizia:

Giorgio, Arcangelo dell'amicizia,*difendici da Belzebù, demone, dell'avarizia

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Messaggio  Pamelita Mer Giu 10, 2015 12:10 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela si recò nella cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.

Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Dopo di che lesse la Lettura del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.

Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.

Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.


Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella  e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Mer Giu 10, 2015 12:49 pm

Al rintocco del mezzogiorno, Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.

Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Dopo di che lesse la Lettura del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.

Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.

Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.


Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Leonardo.de.chenot Mer Giu 10, 2015 1:06 pm


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Dopo di che lesse la Lettura del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.

Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.

Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.


Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli,  lasciò la cappella  e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  veronica_samantha Mer Giu 10, 2015 1:30 pm

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Dopo di che lesse la Lettura del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.

Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.

Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.


Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Pamelita Gio Giu 11, 2015 12:03 pm

Suonata la campana di mezzodì, madre Pamela lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai suoi confratelli.

Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia

Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Madre Pamela lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
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Messaggio  veronica_samantha Gio Giu 11, 2015 12:25 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



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Messaggio  Leonardo.de.chenot Gio Giu 11, 2015 12:37 pm

Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:

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Messaggio  Fuego2806 Gio Giu 11, 2015 12:45 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



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Messaggio  Jalisse Gio Giu 11, 2015 4:03 pm

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



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Messaggio  Pamelita Ven Giu 12, 2015 11:54 am

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò i suoi impegni e raggiunse la cappella per la recita, insieme all'Abate e ai confratelli, dell'Angelus.

Aprì la preghiera con l'Invocazione a Santa Galadriella, Arcangelo della Perseveranza:


Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.


Seguì la Lettura propria del giorno:

Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.

Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.

Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.


Recitarono quindi, insieme, a cori alterni, il Salmo:

Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.


Dopo di che innalzarono a Santa Galadriella la Preghiera:

Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.


Chiuse infine la preghiera con l'Invocazione finale all'Arcangelo della Perseveranza:

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.

Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per consumare insieme il pranzo quotidiano.
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Messaggio  Leonardo.de.chenot Ven Giu 12, 2015 12:23 pm



Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.


Seguì la Lettura propria del giorno:

Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.

Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.

Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.


Recitarono quindi, insieme, a cori alterni, il Salmo:

Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.


Dopo di che innalzarono a Santa Galadriella la Preghiera:

Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.


Chiuse infine la preghiera con l'Invocazione finale all'Arcangelo della Perseveranza:

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.

Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per consumare insieme il pranzo quotidiano.
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Messaggio  Jalisse Ven Giu 12, 2015 12:31 pm

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.


Seguì la Lettura propria del giorno:

Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.

Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.

Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.


Recitarono quindi, insieme, a cori alterni, il Salmo:

Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.


Dopo di che innalzarono a Santa Galadriella la Preghiera:

Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.


Chiuse infine la preghiera con l'Invocazione finale all'Arcangelo della Perseveranza:

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.

Terminata la recita dell'Angelus, con i confratelli, raggiunse il refettorio per consumare insieme il pranzo quotidiano.
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Messaggio  m.azzurra Ven Giu 12, 2015 3:24 pm

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.


Seguì la Lettura propria del giorno:

Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.

Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.

Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.


Recitarono quindi, insieme, a cori alterni, il Salmo:

Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.


Dopo di che innalzarono a Santa Galadriella la Preghiera:

Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.


Chiuse infine la preghiera con l'Invocazione finale all'Arcangelo della Perseveranza:

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.

Terminata la recita dell'Angelus, con i confratelli, raggiunse il refettorio per consumare insieme il pranzo.
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Messaggio  Ospite Sab Giu 13, 2015 11:30 am

Suonata la campana di mezzodì, Padre Gian lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai suoi confratelli.

Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia

Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Padre Gian lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.

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Messaggio  Jalisse Sab Giu 13, 2015 12:08 pm


Madre Jalisse con i confratelli, aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia

Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme ai confratelli, lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
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Messaggio  Leonardo.de.chenot Sab Giu 13, 2015 12:59 pm


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:

In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia
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Messaggio  Ospite Dom Giu 14, 2015 11:13 am

Suonata la campana di mezzodì, Padre Gian raggiunse l'Abate e i confratelli nella cappella per la recita dell'Angelus.

Aprì la preghiera con l'introduzione:


"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."


alla quale seguì l'Invocazione a Santa Raffaella, Arcangelo della Convinzione:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.


Proseguì poi con la proclamazione della Lettura:

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

Seguì la recita, a cori alterni, del Salmo:

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi,  a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.


Quindi la Preghiera:

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!


Concluse infine la recita dell'Angelus l'Invocazione finale:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Finite le preghiere, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo domenicale.

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Messaggio  Leonardo.de.chenot Dom Giu 14, 2015 11:45 am


"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."


alla quale seguì l'Invocazione a Santa Raffaella, Arcangelo della Convinzione:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.


Proseguì poi con la proclamazione della Lettura:

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

Seguì la recita, a cori alterni, del Salmo:

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi,  a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.


Quindi la Preghiera:

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!


Concluse infine la recita dell'Angelus l'Invocazione finale:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Finite le preghiere, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo domenicale.
Leonardo.de.chenot
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