L'Angelus (seconda settimana del mese)
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del LUNEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus insieme all'Abate e ai confratelli.
6
Aprì la preghiera con l'Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Seguì la Lettura:
Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:
Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.
Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:
San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.
La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
6
Aprì la preghiera con l'Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Seguì la Lettura:
Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.
Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:
Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.
Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:
San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.
La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
Pamelita- Badessa
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del LUNEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MARTEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MERCOLEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Suonata la campana di mezzodì del GIOVEDI', Madre Jalisse lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai suoi confratelli.
Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.
Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.
Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:
Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.
Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:
San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.
Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia
Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Madre Pamela lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Suonata la campana di mezzodì del GIOVEDI', Annalisa lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai suoi confratelli.
Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.
Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:
Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:
Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.
Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:
San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.
Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia
Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Annalisa lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.
Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:
In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.
Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:
Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.
Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:
San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.
Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia
Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Annalisa lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
Annalisa_belfiore- Studente
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile
anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Madre Jalisse aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese
e in modo particolare per il giorno di VENERDI'
Iniziò con l'Invocazione
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
E proseguì con la LetturaDurante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.
Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.
Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.
Fu poi la volta del Salmo
Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.
Arrivarono poi alla Preghiera
Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
ed infine all'Invocazione finale
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
Alla fine della recita, si avviarono in refettorio.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni
e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Jalisse aprì il messale
posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese e in modo particolare per il giorno di
SABATO
Iniziò con l'Invocazione
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
E proseguì con la LetturaDurante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.
Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.
Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.
Fu poi la volta del Salmo
Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.
Arrivarono poi alla Preghiera
Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
ed infine all'Invocazione finale
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
Alla fine della recita, si avviarono in refettorio.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Fuori stava spuntando l'alba, Madre Jalisse si lavò e si vestì in fretta.
Lasciò la sua cella con in mano il Messale e raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli,
le Lodi mattutine della DOMENICA
Aprì la preghiera con la lettura dell'Introduzione:
La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi,
le nostre angosce, le nostre domande,
i nostri odi ed i nostri dispiaceri.
Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.
Seguì l'intonazione, a cori alterni, del Cantico all'Altissimo:
Rendete grazie all'Altissimo
in Lui sono state create tutte le cose, in cielo e in terra.
*Poichè il motore del mondo ha dissipato il nulla,
ci ha fatto destinatari della sua Santa Parola,
*e ci ha prescelti per essere suoi figli.
Il popolo di Oanilonia cedette alla follia,
*e tutti rinnegarono l'amore fraterno,
empi, fino a morire per l'accidia.
*Accanto al senza nome furono maledetti.
Allora la Sua collera giunse e offrì loro
*attraverso il perdono, la via della salvezza
risparmiando i Giusti nella beatitudine solare
*gettando i corrotti nella luna, come prigionieri.
Ma il Suo Amore si estende di regno in regno,
*Dio ha saputo risvegliare le nostre anime nelle nostre armature
come ci aveva promesso fin dai tempi antichi
*attraverso il profeta, per bocca dei santi
Ha disperso le tenebre sotto Oanilonia
*ha rovesciato i potenti dai loro superbi troni
ha spiegato la potenza del suo braccio
*ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato gli empi ricchi a mani vuote.
*Ha soccorso con la virtù, la cui forza impavida
di fronte ai popoli canta che si benedica
*Aristotele il saggio, che fu nostro Profeta,
Luce che ci ha rivelato con il pensiero perfetto,
*e che al nome di Christos tutte le ginocchia si pieghino.
Si proseguì con la recita, sempre a cori alterni, del Salmo della vita:
Dio era perfetto;
*La sua creazione era imperfetta.
Lui volle amare la Sua creazione
*e volle che essa amasse Lui
Dio quindi riunì tutto l'amore che aveva in Lui e lo trasformò in spirito
*associò la materia con lo spirito, e la chiamò “Vita.”
Dio volle amare la vita, e volle che la vita lo amasse di rimando.
*E sul mondo, la vita prese una moltitudine di forme,
dalle più piccole alle più grandi.
*Le piante si riempirono della luce di stelle
gli animali erravano o volavano tra le piante.
*Dio sembrava immobile, ma la vita era in incessante movimento.
Così la morte diventò parte integrante della vita.
*Dio creò il tempo, quando la morte segue la vita,
ed il discendente segue i suoi genitori.
*l'acqua raggiunse il cielo per tornare sulla terra ed alimentare i fiumi,
e il fuoco uscì dai vulcani per nutrire la terra che custodiva fuoco al suo centro.
*Il mondo intero era in un moto perpetuo della vita,
mentre Dio appariva immobile
Poi innalzarono la Preghiera a Dio Padre:
P: Dio nostro Padre, ti preghiamo di farci comprendere il mistero prezioso della Vita. Aiutaci ad amarla in ogni momento. Facci apprezzare il suo valore, nella gioia, ma anche nel dolore e nelle sofferenze. Rendici consapevoli dei tuoi progetti, che sono sempre meravigliosi, ma non sempre facili da decifrare, accogliere, comprendere.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
P: Oh Altissimo, oggi come sempre fammi trovare il tempo per quello che più conta: aiutaci a essere felici. Non lasciare che si spenga in me il desiderio di incontrare gli altri. Aiutaci a non dimenticare che dobbiamo vivere tutti come amici. Donaci la forza di non restare in disparte e isolati ma di essere interessati, sinceri e amici di tutti.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
Infine, conclusero la recita delle Lodi con l'Invocazione a Dio creatore di tutte le cose:
Dio Creatore di tutte le cose, ti affidiamo questa giornata!
Guidaci nelle nostre azioni, i nostri pensieri più profondi,
Tu che sai tutto, purificali perchè siano conformi alla Tua volontà.
Tu sei l'Altissimo, che tutto sai, ma ci lasci liberi del nostro destino,
ispira coloro che si allontanano dalla tua divina parola,
per aiutarci a salvare il mondo.
AMEN
AMEN
Al termine delle Lodi mattutine, dopo aver salutato i confratelli e l'Abate, andò serenamente incontro a ciò che l'attendeva in quel nuovo giorno.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Fuori stava spuntando l'alba,Annalisa si lavò e si vestì in fretta.
Lasciò la sua cella con in mano il Messale e raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli,
le Lodi mattutine della DOMENICA
Aprì la preghiera con la lettura dell'Introduzione:
La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi,
le nostre angosce, le nostre domande,
i nostri odi ed i nostri dispiaceri.
Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.
Seguì l'intonazione, a cori alterni, del Cantico all'Altissimo:
Rendete grazie all'Altissimo
in Lui sono state create tutte le cose, in cielo e in terra.
*Poichè il motore del mondo ha dissipato il nulla,
ci ha fatto destinatari della sua Santa Parola,
*e ci ha prescelti per essere suoi figli.
Il popolo di Oanilonia cedette alla follia,
*e tutti rinnegarono l'amore fraterno,
empi, fino a morire per l'accidia.
*Accanto al senza nome furono maledetti.
Allora la Sua collera giunse e offrì loro
*attraverso il perdono, la via della salvezza
risparmiando i Giusti nella beatitudine solare
*gettando i corrotti nella luna, come prigionieri.
Ma il Suo Amore si estende di regno in regno,
*Dio ha saputo risvegliare le nostre anime nelle nostre armature
come ci aveva promesso fin dai tempi antichi
*attraverso il profeta, per bocca dei santi
Ha disperso le tenebre sotto Oanilonia
*ha rovesciato i potenti dai loro superbi troni
ha spiegato la potenza del suo braccio
*ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato gli empi ricchi a mani vuote.
*Ha soccorso con la virtù, la cui forza impavida
di fronte ai popoli canta che si benedica
*Aristotele il saggio, che fu nostro Profeta,
Luce che ci ha rivelato con il pensiero perfetto,
*e che al nome di Christos tutte le ginocchia si pieghino.
Si proseguì con la recita, sempre a cori alterni, del Salmo della vita:
Dio era perfetto;
*La sua creazione era imperfetta.
Lui volle amare la Sua creazione
*e volle che essa amasse Lui
Dio quindi riunì tutto l'amore che aveva in Lui e lo trasformò in spirito
*associò la materia con lo spirito, e la chiamò “Vita.”
Dio volle amare la vita, e volle che la vita lo amasse di rimando.
*E sul mondo, la vita prese una moltitudine di forme,
dalle più piccole alle più grandi.
*Le piante si riempirono della luce di stelle
gli animali erravano o volavano tra le piante.
*Dio sembrava immobile, ma la vita era in incessante movimento.
Così la morte diventò parte integrante della vita.
*Dio creò il tempo, quando la morte segue la vita,
ed il discendente segue i suoi genitori.
*l'acqua raggiunse il cielo per tornare sulla terra ed alimentare i fiumi,
e il fuoco uscì dai vulcani per nutrire la terra che custodiva fuoco al suo centro.
*Il mondo intero era in un moto perpetuo della vita,
mentre Dio appariva immobile
Poi innalzarono la Preghiera a Dio Padre:
P: Dio nostro Padre, ti preghiamo di farci comprendere il mistero prezioso della Vita. Aiutaci ad amarla in ogni momento. Facci apprezzare il suo valore, nella gioia, ma anche nel dolore e nelle sofferenze. Rendici consapevoli dei tuoi progetti, che sono sempre meravigliosi, ma non sempre facili da decifrare, accogliere, comprendere.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
P: Oh Altissimo, oggi come sempre fammi trovare il tempo per quello che più conta: aiutaci a essere felici. Non lasciare che si spenga in me il desiderio di incontrare gli altri. Aiutaci a non dimenticare che dobbiamo vivere tutti come amici. Donaci la forza di non restare in disparte e isolati ma di essere interessati, sinceri e amici di tutti.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
Infine, conclusero la recita delle Lodi con l'Invocazione a Dio creatore di tutte le cose:
Dio Creatore di tutte le cose, ti affidiamo questa giornata!
Guidaci nelle nostre azioni, i nostri pensieri più profondi,
Tu che sai tutto, purificali perchè siano conformi alla Tua volontà.
Tu sei l'Altissimo, che tutto sai, ma ci lasci liberi del nostro destino,
ispira coloro che si allontanano dalla tua divina parola,
per aiutarci a salvare il mondo.
AMEN
AMEN
Al termine delle Lodi mattutine, dopo aver salutato i confratelli e l'Abate, andò serenamente incontro a ciò che l'attendeva in quel nuovo giorno.
Lasciò la sua cella con in mano il Messale e raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli,
le Lodi mattutine della DOMENICA
Aprì la preghiera con la lettura dell'Introduzione:
La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi,
le nostre angosce, le nostre domande,
i nostri odi ed i nostri dispiaceri.
Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.
Seguì l'intonazione, a cori alterni, del Cantico all'Altissimo:
Rendete grazie all'Altissimo
in Lui sono state create tutte le cose, in cielo e in terra.
*Poichè il motore del mondo ha dissipato il nulla,
ci ha fatto destinatari della sua Santa Parola,
*e ci ha prescelti per essere suoi figli.
Il popolo di Oanilonia cedette alla follia,
*e tutti rinnegarono l'amore fraterno,
empi, fino a morire per l'accidia.
*Accanto al senza nome furono maledetti.
Allora la Sua collera giunse e offrì loro
*attraverso il perdono, la via della salvezza
risparmiando i Giusti nella beatitudine solare
*gettando i corrotti nella luna, come prigionieri.
Ma il Suo Amore si estende di regno in regno,
*Dio ha saputo risvegliare le nostre anime nelle nostre armature
come ci aveva promesso fin dai tempi antichi
*attraverso il profeta, per bocca dei santi
Ha disperso le tenebre sotto Oanilonia
*ha rovesciato i potenti dai loro superbi troni
ha spiegato la potenza del suo braccio
*ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato gli empi ricchi a mani vuote.
*Ha soccorso con la virtù, la cui forza impavida
di fronte ai popoli canta che si benedica
*Aristotele il saggio, che fu nostro Profeta,
Luce che ci ha rivelato con il pensiero perfetto,
*e che al nome di Christos tutte le ginocchia si pieghino.
Si proseguì con la recita, sempre a cori alterni, del Salmo della vita:
Dio era perfetto;
*La sua creazione era imperfetta.
Lui volle amare la Sua creazione
*e volle che essa amasse Lui
Dio quindi riunì tutto l'amore che aveva in Lui e lo trasformò in spirito
*associò la materia con lo spirito, e la chiamò “Vita.”
Dio volle amare la vita, e volle che la vita lo amasse di rimando.
*E sul mondo, la vita prese una moltitudine di forme,
dalle più piccole alle più grandi.
*Le piante si riempirono della luce di stelle
gli animali erravano o volavano tra le piante.
*Dio sembrava immobile, ma la vita era in incessante movimento.
Così la morte diventò parte integrante della vita.
*Dio creò il tempo, quando la morte segue la vita,
ed il discendente segue i suoi genitori.
*l'acqua raggiunse il cielo per tornare sulla terra ed alimentare i fiumi,
e il fuoco uscì dai vulcani per nutrire la terra che custodiva fuoco al suo centro.
*Il mondo intero era in un moto perpetuo della vita,
mentre Dio appariva immobile
Poi innalzarono la Preghiera a Dio Padre:
P: Dio nostro Padre, ti preghiamo di farci comprendere il mistero prezioso della Vita. Aiutaci ad amarla in ogni momento. Facci apprezzare il suo valore, nella gioia, ma anche nel dolore e nelle sofferenze. Rendici consapevoli dei tuoi progetti, che sono sempre meravigliosi, ma non sempre facili da decifrare, accogliere, comprendere.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
P: Oh Altissimo, oggi come sempre fammi trovare il tempo per quello che più conta: aiutaci a essere felici. Non lasciare che si spenga in me il desiderio di incontrare gli altri. Aiutaci a non dimenticare che dobbiamo vivere tutti come amici. Donaci la forza di non restare in disparte e isolati ma di essere interessati, sinceri e amici di tutti.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
Infine, conclusero la recita delle Lodi con l'Invocazione a Dio creatore di tutte le cose:
Dio Creatore di tutte le cose, ti affidiamo questa giornata!
Guidaci nelle nostre azioni, i nostri pensieri più profondi,
Tu che sai tutto, purificali perchè siano conformi alla Tua volontà.
Tu sei l'Altissimo, che tutto sai, ma ci lasci liberi del nostro destino,
ispira coloro che si allontanano dalla tua divina parola,
per aiutarci a salvare il mondo.
AMEN
AMEN
Al termine delle Lodi mattutine, dopo aver salutato i confratelli e l'Abate, andò serenamente incontro a ciò che l'attendeva in quel nuovo giorno.
Annalisa_belfiore- Studente
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del LUNEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MARTEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Annalisa si recò nella cappella per recitare la preghiera del MARTEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:
Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Annalisa_belfiore- Studente
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MERCOLEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Suonata la campana di mezzodì del GIOVEDI', Madre Jalisse lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai suoi confratelli.
Aprì la preghiera con la recita, a cori alterni, dell' Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.
Passò quindi alla proclamazione della Lettura propria del giorno:In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.
Recitarono, poi, a voci alterne, il Salmo:
Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.
Quindi innalzò la Preghiera a San Silfaele:
San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.
Chiuse la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:
Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia
Portata così a termine la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, Madre Pamela lasciò la cappella e si incamminò verso il refettorio dove di lì a poco avrebbero consumato insieme il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile
anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Madre Jalisse aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese
e in modo particolare per il giorno di VENERDI'
Iniziò con l'Invocazione
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
E proseguì con la LetturaDurante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.
Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.
Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.
Fu poi la volta del Salmo
Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.
Arrivarono poi alla Preghiera
Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
ed infine all'Invocazione finale
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
Alla fine della recita, si avviarono in refettorio.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile
anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Madre Jalisse aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese
e in modo particolare per il giorno di VENERDI'
Iniziò con l'Invocazione
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
E proseguì con la Lettura
Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.
Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.
Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.
Fu poi la volta del Salmo
Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.
Arrivarono poi alla Preghiera
Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
ed infine all'Invocazione finale
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
Alla fine della recita, si avviarono in refettorio.
Annalisa_belfiore- Studente
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni
e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Jalisse aprì il messale
posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese e in modo particolare per il giorno di
SABATO
Iniziò con l'Invocazione
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
E proseguì con la LetturaDurante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.
Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:
- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.
Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.
Fu poi la volta del Salmo
Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.
Arrivarono poi alla Preghiera
Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.
ed infine all'Invocazione finale
Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
Alla fine della recita, si avviarono in refettorio.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Fuori stava spuntando l'alba, Madre Jalisse si lavò e si vestì in fretta.
Lasciò la sua cella con in mano il Messale e raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli,
le Lodi mattutine della DOMENICA
Aprì la preghiera con la lettura dell'Introduzione:
La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi,
le nostre angosce, le nostre domande,
i nostri odi ed i nostri dispiaceri.
Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.
Seguì l'intonazione, a cori alterni, del Cantico all'Altissimo:
Rendete grazie all'Altissimo
in Lui sono state create tutte le cose, in cielo e in terra.
*Poichè il motore del mondo ha dissipato il nulla,
ci ha fatto destinatari della sua Santa Parola,
*e ci ha prescelti per essere suoi figli.
Il popolo di Oanilonia cedette alla follia,
*e tutti rinnegarono l'amore fraterno,
empi, fino a morire per l'accidia.
*Accanto al senza nome furono maledetti.
Allora la Sua collera giunse e offrì loro
*attraverso il perdono, la via della salvezza
risparmiando i Giusti nella beatitudine solare
*gettando i corrotti nella luna, come prigionieri.
Ma il Suo Amore si estende di regno in regno,
*Dio ha saputo risvegliare le nostre anime nelle nostre armature
come ci aveva promesso fin dai tempi antichi
*attraverso il profeta, per bocca dei santi
Ha disperso le tenebre sotto Oanilonia
*ha rovesciato i potenti dai loro superbi troni
ha spiegato la potenza del suo braccio
*ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato gli empi ricchi a mani vuote.
*Ha soccorso con la virtù, la cui forza impavida
di fronte ai popoli canta che si benedica
*Aristotele il saggio, che fu nostro Profeta,
Luce che ci ha rivelato con il pensiero perfetto,
*e che al nome di Christos tutte le ginocchia si pieghino.
Si proseguì con la recita, sempre a cori alterni, del Salmo della vita:
Dio era perfetto;
*La sua creazione era imperfetta.
Lui volle amare la Sua creazione
*e volle che essa amasse Lui
Dio quindi riunì tutto l'amore che aveva in Lui e lo trasformò in spirito
*associò la materia con lo spirito, e la chiamò “Vita.”
Dio volle amare la vita, e volle che la vita lo amasse di rimando.
*E sul mondo, la vita prese una moltitudine di forme,
dalle più piccole alle più grandi.
*Le piante si riempirono della luce di stelle
gli animali erravano o volavano tra le piante.
*Dio sembrava immobile, ma la vita era in incessante movimento.
Così la morte diventò parte integrante della vita.
*Dio creò il tempo, quando la morte segue la vita,
ed il discendente segue i suoi genitori.
*l'acqua raggiunse il cielo per tornare sulla terra ed alimentare i fiumi,
e il fuoco uscì dai vulcani per nutrire la terra che custodiva fuoco al suo centro.
*Il mondo intero era in un moto perpetuo della vita,
mentre Dio appariva immobile
Poi innalzarono la Preghiera a Dio Padre:
P: Dio nostro Padre, ti preghiamo di farci comprendere il mistero prezioso della Vita. Aiutaci ad amarla in ogni momento. Facci apprezzare il suo valore, nella gioia, ma anche nel dolore e nelle sofferenze. Rendici consapevoli dei tuoi progetti, che sono sempre meravigliosi, ma non sempre facili da decifrare, accogliere, comprendere.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
P: Oh Altissimo, oggi come sempre fammi trovare il tempo per quello che più conta: aiutaci a essere felici. Non lasciare che si spenga in me il desiderio di incontrare gli altri. Aiutaci a non dimenticare che dobbiamo vivere tutti come amici. Donaci la forza di non restare in disparte e isolati ma di essere interessati, sinceri e amici di tutti.
R: Santo Aristotele intercedi per noi.
Infine, conclusero la recita delle Lodi con l'Invocazione a Dio creatore di tutte le cose:
Dio Creatore di tutte le cose, ti affidiamo questa giornata!
Guidaci nelle nostre azioni, i nostri pensieri più profondi,
Tu che sai tutto, purificali perchè siano conformi alla Tua volontà.
Tu sei l'Altissimo, che tutto sai, ma ci lasci liberi del nostro destino,
ispira coloro che si allontanano dalla tua divina parola,
per aiutarci a salvare il mondo.
AMEN
AMEN
Al termine delle Lodi mattutine, dopo aver salutato i confratelli e l'Abate, andò serenamente incontro a ciò che l'attendeva in quel nuovo giorno.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del LUNEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela raggiunse la cappella per la recita dell'Angelus insieme all'Abate e ai confratelli.
6
Aprì la preghiera con l'Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Seguì la Lettura:
Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:
Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.
Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:
San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.
La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
6
Aprì la preghiera con l'Introduzione:
Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.
Quindi recitarono l'Invocazione all'Arcangelo della Temperanza, San Gabriele:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Seguì la Lettura:
Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.
Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo:
Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.
Quindi insieme innalzarono la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:
San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.
La preghiera del mezzogiorno si chiuse con l'Invocazione Finale:
Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.
Terminata così la recita dell'Angelus, raggiunsero insieme il refettorio per il pranzo
Pamelita- Badessa
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MARTEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Madre Jalisse si recò nella cappella per recitare la preghiera del MERCOLEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
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Re: L'Angelus (seconda settimana del mese)
Annalisa si recò nella cappella per recitare la preghiera del MERCOLEDI', insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Aprì la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo della Giustizia:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.
Dopo di che lesse la Lettura del giorno:
Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.
Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo:
Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.
Innalzò quindi la Preghiera all'Altissimo e a San Michele:
Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.
Chiuse la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale a San Michele:
Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.
Terminata così la recita dell'Angelus, insieme all'Abate e ai confratelli, lasciò la cappella e si diresse verso il refettorio per il pranzo.
Annalisa_belfiore- Studente
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