Abbazia Cistercense di Fornovo
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Compieta (seconda settimana del mese)

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Messaggio  Jalisse Gio Apr 12, 2018 8:59 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse raggiunse la cappella per recitare insieme all'Abate e ai confratelli la Compieta del GIOVEDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi recitarono insieme,a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Seguì la lettura de I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza:

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Concluse infine la recita comunitaria della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la preghiera, ognuno si diresse verso la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Pamelita Ven Apr 13, 2018 6:44 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamelita raggiunse la cappella per la recita insieme all'Abate e ai confratelli della Compieta.

Aprì la preghiera notturna con l'Invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì



Dette quindi lettura de I Logia previsti per il Mercoledì:

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”



Recitarono quindi insieme, a cori alterni, il Salmo sull'intemperanza e il piacere:

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.



Infine, chiuse la recita della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Al termine della Compieta, tutti si recarono nelle loro celle per il riposo notturno .
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Messaggio  Jalisse Ven Apr 13, 2018 9:09 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse raggiunse la cappella per recitare insieme all'Abate e ai confratelli la Compieta del VENERDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi recitarono insieme,a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Seguì la lettura de I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza:

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Concluse infine la recita comunitaria della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la preghiera, ognuno si diresse verso la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Pamelita Sab Apr 14, 2018 9:01 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamelita raggiunse la cappella per la recita insieme all'Abate e ai confratelli della Compieta.

Aprì la preghiera notturna con l'Invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì



Dette quindi lettura de I Logia previsti per il Mercoledì:

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”



Recitarono quindi insieme, a cori alterni, il Salmo sull'intemperanza e il piacere:

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.



Infine, chiuse la recita della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Al termine della Compieta, tutti si recarono nelle loro celle per il riposo notturno .
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Messaggio  Jalisse Sab Apr 14, 2018 9:31 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse raggiunse la cappella per recitare insieme all'Abate e ai confratelli la Compieta del SABATO

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi recitarono insieme,a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Seguì la lettura de I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza:

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Concluse infine la recita comunitaria della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la preghiera, ognuno si diresse verso la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Dom Apr 15, 2018 9:19 pm

Compieta della DOMENICA

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, Madre Jalisse, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella.
Jalisse
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Messaggio  Pamelita Dom Apr 15, 2018 11:26 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, la Compieta.

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta e salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Pamelita Lun Mag 07, 2018 10:51 am

Ormai si era fatta notte. Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, la Compieta.

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta e salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Lun Mag 07, 2018 9:10 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, per la Compieta del LUNEDI'

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta e salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Mar Mag 08, 2018 7:04 pm

Compieta del MARTEDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Diede quindi lettura ai Logia previsti per il martedì:

(Aristotele)
-Quarto logion
Un uomo ubriaco di vino cade in avanti perché si sente la testa pesante, ma un uomo ubriaco di birra cade all'indietro perché è veramente stordito. Il vino rende anche la gente molto affettuosa. La prova è che l'ubriaco è portato a baciare, anche sulla bocca, chi non avrebbe mai baciato se fosse stato sobrio.

-Quinto logion
Il Logos ha organizzato l'universo a partire da 4 elementi, quindi l'ha dotato di un'anima per dar movimento al tutto. Ha quindi ordinato questi elementi l'uno in relazione all'altro, in modo che ciò che il fuoco è in relazione all'aria, l'aria lo sia per l'acqua, e ciò che l'aria è per l'acqua, l'acqua lo sia per la terra. Successivamente, il Logos le incluse in un divino etere unificatore.

-Sesto logion
La logica mette in evidenza come tutti gli uomini siano naturalmente desiderosi di apprendere. Ora, la conoscenza è il risultato della dimostrazione razionale, poiché la dimostrazione è il sillogismo che produce la conoscenza. Per soddisfare questo desiderio naturale nell'uomo, la dimostrazione logica diviene necessaria; perché l'effetto, in quanto tale, non può esistere senza la causa.

(Christos)
-Logion 4: A volte, dinanzi alle dimostrazioni metafisiche che i discepoli leggevano da Aristotele, succedeva che si scoraggiassero. Chiesero allora: "Maestro, qual è la ragione d'essere razionale?" E Christos rispose:"La fede porta la verità. Ma per comprenderla, occorre usare la ragione.”

-Logion 5: E Christos disse: "La ragione ed il misticismo permettono entrambi di comprendere Dio, dal momento che ciascuno di loro si trova in ciascuno di noi. Sta a voi trovare il vostro cammino verso l’Altissimo ispirandovi alla ragione di Aristotele e al mio misticismo.”

-Logion 6: Ma Christos ci mise in guardia: "La ragione, senza l'approvazione del cuore, è come una conchiglia vuota. L'essenziale è altrove, e Dio supera i contrasti delle parti.”



Poi recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla virtù:

Ave, Santa Virtù, il Signore ti salvi
*Non c’è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa fare a meno di te,
*se non vuol far morire la sua anima.
Chi non ti possieda.
*confonde vizi e i peccati.
L'abitudine rende, tutto ordinario e volgare,
*togliendo l'impronta divina;
così operiamo per convenzione e per abitudine,
*per necessità, per interesse.
L'amor proprio sostituisce divino:
*e la pianta, già innestata ritorna a produrre getti selvatici.
Spirito di fede, mantienici sulla via della Virtù
*facendoci vedere uomini e cose in Dio.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Terminata la preghiera, salutò l'Abate e i confratelli e raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Pamelita Mar Mag 08, 2018 9:33 pm

Ormai fattasi notte, prima di ritirarsi a riposarsi nella propria cella, Madre Pamela prese in mano il Messale e raggiunse l'Abate e i confratelli nella cappella per la recita della Compieta.

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Diede quindi lettura ai Logia previsti per il martedì:

(Aristotele)
-Quarto logion
Un uomo ubriaco di vino cade in avanti perché si sente la testa pesante, ma un uomo ubriaco di birra cade all'indietro perché è veramente stordito. Il vino rende anche la gente molto affettuosa. La prova è che l'ubriaco è portato a baciare, anche sulla bocca, chi non avrebbe mai baciato se fosse stato sobrio.

-Quinto logion
Il Logos ha organizzato l'universo a partire da 4 elementi, quindi l'ha dotato di un'anima per dar movimento al tutto. Ha quindi ordinato questi elementi l'uno in relazione all'altro, in modo che ciò che il fuoco è in relazione all'aria, l'aria lo sia per l'acqua, e ciò che l'aria è per l'acqua, l'acqua lo sia per la terra. Successivamente, il Logos le incluse in un divino etere unificatore.

-Sesto logion
La logica mette in evidenza come tutti gli uomini siano naturalmente desiderosi di apprendere. Ora, la conoscenza è il risultato della dimostrazione razionale, poiché la dimostrazione è il sillogismo che produce la conoscenza. Per soddisfare questo desiderio naturale nell'uomo, la dimostrazione logica diviene necessaria; perché l'effetto, in quanto tale, non può esistere senza la causa.

(Christos)
-Logion 4: A volte, dinanzi alle dimostrazioni metafisiche che i discepoli leggevano da Aristotele, succedeva che si scoraggiassero. Chiesero allora: "Maestro, qual è la ragione d'essere razionale?" E Christos rispose:"La fede porta la verità. Ma per comprenderla, occorre usare la ragione.”

-Logion 5: E Christos disse: "La ragione ed il misticismo permettono entrambi di comprendere Dio, dal momento che ciascuno di loro si trova in ciascuno di noi. Sta a voi trovare il vostro cammino verso l’Altissimo ispirandovi alla ragione di Aristotele e al mio misticismo.”

-Logion 6: Ma Christos ci mise in guardia: "La ragione, senza l'approvazione del cuore, è come una conchiglia vuota. L'essenziale è altrove, e Dio supera i contrasti delle parti.”



Poi recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla virtù:

Ave, Santa Virtù, il Signore ti salvi
*Non c’è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa fare a meno di te,
*se non vuol far morire la sua anima.
Chi non ti possieda.
*confonde vizi e i peccati.
L'abitudine rende, tutto ordinario e volgare,
*togliendo l'impronta divina;
così operiamo per convenzione e per abitudine,
*per necessità, per interesse.
L'amor proprio sostituisce divino:
*e la pianta, già innestata ritorna a produrre getti selvatici.
Spirito di fede, mantienici sulla via della Virtù
*facendoci vedere uomini e cose in Dio.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Terminata la preghiera, salutò l'Abate e i confratelli e raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Pamelita Mer Mag 09, 2018 10:50 am

Ormai fattasi notte, prima di ritirarsi a riposarsi nella propria cella, Madre Pamela prese in mano il Messale e raggiunse l'Abate e i confratelli nella cappella per la recita della Compieta.

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Diede quindi lettura ai Logia previsti per il martedì:

(Aristotele)
-Quarto logion
Un uomo ubriaco di vino cade in avanti perché si sente la testa pesante, ma un uomo ubriaco di birra cade all'indietro perché è veramente stordito. Il vino rende anche la gente molto affettuosa. La prova è che l'ubriaco è portato a baciare, anche sulla bocca, chi non avrebbe mai baciato se fosse stato sobrio.

-Quinto logion
Il Logos ha organizzato l'universo a partire da 4 elementi, quindi l'ha dotato di un'anima per dar movimento al tutto. Ha quindi ordinato questi elementi l'uno in relazione all'altro, in modo che ciò che il fuoco è in relazione all'aria, l'aria lo sia per l'acqua, e ciò che l'aria è per l'acqua, l'acqua lo sia per la terra. Successivamente, il Logos le incluse in un divino etere unificatore.

-Sesto logion
La logica mette in evidenza come tutti gli uomini siano naturalmente desiderosi di apprendere. Ora, la conoscenza è il risultato della dimostrazione razionale, poiché la dimostrazione è il sillogismo che produce la conoscenza. Per soddisfare questo desiderio naturale nell'uomo, la dimostrazione logica diviene necessaria; perché l'effetto, in quanto tale, non può esistere senza la causa.

(Christos)
-Logion 4: A volte, dinanzi alle dimostrazioni metafisiche che i discepoli leggevano da Aristotele, succedeva che si scoraggiassero. Chiesero allora: "Maestro, qual è la ragione d'essere razionale?" E Christos rispose:"La fede porta la verità. Ma per comprenderla, occorre usare la ragione.”

-Logion 5: E Christos disse: "La ragione ed il misticismo permettono entrambi di comprendere Dio, dal momento che ciascuno di loro si trova in ciascuno di noi. Sta a voi trovare il vostro cammino verso l’Altissimo ispirandovi alla ragione di Aristotele e al mio misticismo.”

-Logion 6: Ma Christos ci mise in guardia: "La ragione, senza l'approvazione del cuore, è come una conchiglia vuota. L'essenziale è altrove, e Dio supera i contrasti delle parti.”



Poi recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla virtù:

Ave, Santa Virtù, il Signore ti salvi
*Non c’è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa fare a meno di te,
*se non vuol far morire la sua anima.
Chi non ti possieda.
*confonde vizi e i peccati.
L'abitudine rende, tutto ordinario e volgare,
*togliendo l'impronta divina;
così operiamo per convenzione e per abitudine,
*per necessità, per interesse.
L'amor proprio sostituisce divino:
*e la pianta, già innestata ritorna a produrre getti selvatici.
Spirito di fede, mantienici sulla via della Virtù
*facendoci vedere uomini e cose in Dio.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

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Messaggio  Jalisse Mer Mag 09, 2018 10:23 pm

Compieta del MERCOLEDI' Iniziò con l' invocazione di introduzione:


La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, Madre Jalisse, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Gio Mag 10, 2018 8:19 pm

Compieta del GIOVEDI' Iniziò con l' invocazione di introduzione:


La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, Madre Jalisse, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella.
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Messaggio  Pamelita Gio Mag 10, 2018 10:37 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamelita raggiunse la cappella per la recita insieme all'Abate e ai confratelli della Compieta.

Aprì la preghiera notturna con l'Invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì



Dette quindi lettura de I Logia previsti per il Mercoledì:

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”



Recitarono quindi insieme, a cori alterni, il Salmo sull'intemperanza e il piacere:

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.



Infine, chiuse la recita della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Al termine della Compieta, tutti si recarono nelle loro celle per il riposo notturno .
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Messaggio  Pamelita Ven Mag 11, 2018 6:37 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamelita raggiunse la cappella per la recita insieme all'Abate e ai confratelli della Compieta.

Aprì la preghiera notturna con l'Invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì



Dette quindi lettura de I Logia previsti per il Mercoledì:

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”



Recitarono quindi insieme, a cori alterni, il Salmo sull'intemperanza e il piacere:

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.



Infine, chiuse la recita della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Al termine della Compieta, tutti si recarono nelle loro celle per il riposo notturno .
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Messaggio  Jalisse Ven Mag 11, 2018 8:28 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse raggiunse la cappella per recitare insieme all'Abate e ai confratelli la Compieta del VENERDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi recitarono insieme,a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,[/i]
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Seguì la lettura de I Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza:

Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Concluse infine la recita comunitaria della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la preghiera, ognuno si diresse verso la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Sab Mag 12, 2018 11:22 am

La Compieta del SABATO

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Dom Mag 13, 2018 8:25 pm

Compieta della DOMENICA

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, Madre Jalisse, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella.
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Messaggio  Pamelita Dom Mag 13, 2018 11:52 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, la Compieta.

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta e salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Pamelita Lun Giu 11, 2018 5:47 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, la Compieta.

Iniziò quindi con l' invocazione di introduzione:



La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta e salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Lun Giu 11, 2018 8:53 pm

Compieta del LUNEDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Diede quindi lettura ai Logia previsti per il martedì:

(Aristotele)
-Quarto logion
Un uomo ubriaco di vino cade in avanti perché si sente la testa pesante, ma un uomo ubriaco di birra cade all'indietro perché è veramente stordito. Il vino rende anche la gente molto affettuosa. La prova è che l'ubriaco è portato a baciare, anche sulla bocca, chi non avrebbe mai baciato se fosse stato sobrio.

-Quinto logion
Il Logos ha organizzato l'universo a partire da 4 elementi, quindi l'ha dotato di un'anima per dar movimento al tutto. Ha quindi ordinato questi elementi l'uno in relazione all'altro, in modo che ciò che il fuoco è in relazione all'aria, l'aria lo sia per l'acqua, e ciò che l'aria è per l'acqua, l'acqua lo sia per la terra. Successivamente, il Logos le incluse in un divino etere unificatore.

-Sesto logion
La logica mette in evidenza come tutti gli uomini siano naturalmente desiderosi di apprendere. Ora, la conoscenza è il risultato della dimostrazione razionale, poiché la dimostrazione è il sillogismo che produce la conoscenza. Per soddisfare questo desiderio naturale nell'uomo, la dimostrazione logica diviene necessaria; perché l'effetto, in quanto tale, non può esistere senza la causa.

(Christos)
-Logion 4: A volte, dinanzi alle dimostrazioni metafisiche che i discepoli leggevano da Aristotele, succedeva che si scoraggiassero. Chiesero allora: "Maestro, qual è la ragione d'essere razionale?" E Christos rispose:"La fede porta la verità. Ma per comprenderla, occorre usare la ragione.”

-Logion 5: E Christos disse: "La ragione ed il misticismo permettono entrambi di comprendere Dio, dal momento che ciascuno di loro si trova in ciascuno di noi. Sta a voi trovare il vostro cammino verso l’Altissimo ispirandovi alla ragione di Aristotele e al mio misticismo.”

-Logion 6: Ma Christos ci mise in guardia: "La ragione, senza l'approvazione del cuore, è come una conchiglia vuota. L'essenziale è altrove, e Dio supera i contrasti delle parti.”



Poi recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla virtù:

Ave, Santa Virtù, il Signore ti salvi
*Non c’è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa fare a meno di te,
*se non vuol far morire la sua anima.
Chi non ti possieda.
*confonde vizi e i peccati.
L'abitudine rende, tutto ordinario e volgare,
*togliendo l'impronta divina;
così operiamo per convenzione e per abitudine,
*per necessità, per interesse.
L'amor proprio sostituisce divino:
*e la pianta, già innestata ritorna a produrre getti selvatici.
Spirito di fede, mantienici sulla via della Virtù
*facendoci vedere uomini e cose in Dio.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Terminata la preghiera, salutò l'Abate e i confratelli e raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Mar Giu 12, 2018 8:38 pm

Compieta del MARTEDI'

Aprì la preghiera con la lettura dell'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Diede quindi lettura ai Logia previsti per il martedì:

(Aristotele)
-Quarto logion
Un uomo ubriaco di vino cade in avanti perché si sente la testa pesante, ma un uomo ubriaco di birra cade all'indietro perché è veramente stordito. Il vino rende anche la gente molto affettuosa. La prova è che l'ubriaco è portato a baciare, anche sulla bocca, chi non avrebbe mai baciato se fosse stato sobrio.

-Quinto logion
Il Logos ha organizzato l'universo a partire da 4 elementi, quindi l'ha dotato di un'anima per dar movimento al tutto. Ha quindi ordinato questi elementi l'uno in relazione all'altro, in modo che ciò che il fuoco è in relazione all'aria, l'aria lo sia per l'acqua, e ciò che l'aria è per l'acqua, l'acqua lo sia per la terra. Successivamente, il Logos le incluse in un divino etere unificatore.

-Sesto logion
La logica mette in evidenza come tutti gli uomini siano naturalmente desiderosi di apprendere. Ora, la conoscenza è il risultato della dimostrazione razionale, poiché la dimostrazione è il sillogismo che produce la conoscenza. Per soddisfare questo desiderio naturale nell'uomo, la dimostrazione logica diviene necessaria; perché l'effetto, in quanto tale, non può esistere senza la causa.

(Christos)
-Logion 4: A volte, dinanzi alle dimostrazioni metafisiche che i discepoli leggevano da Aristotele, succedeva che si scoraggiassero. Chiesero allora: "Maestro, qual è la ragione d'essere razionale?" E Christos rispose:"La fede porta la verità. Ma per comprenderla, occorre usare la ragione.”

-Logion 5: E Christos disse: "La ragione ed il misticismo permettono entrambi di comprendere Dio, dal momento che ciascuno di loro si trova in ciascuno di noi. Sta a voi trovare il vostro cammino verso l’Altissimo ispirandovi alla ragione di Aristotele e al mio misticismo.”

-Logion 6: Ma Christos ci mise in guardia: "La ragione, senza l'approvazione del cuore, è come una conchiglia vuota. L'essenziale è altrove, e Dio supera i contrasti delle parti.”



Poi recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla virtù:

Ave, Santa Virtù, il Signore ti salvi
*Non c’è assolutamente uomo nel mondo intero,
che possa fare a meno di te,
*se non vuol far morire la sua anima.
Chi non ti possieda.
*confonde vizi e i peccati.
L'abitudine rende, tutto ordinario e volgare,
*togliendo l'impronta divina;
così operiamo per convenzione e per abitudine,
*per necessità, per interesse.
L'amor proprio sostituisce divino:
*e la pianta, già innestata ritorna a produrre getti selvatici.
Spirito di fede, mantienici sulla via della Virtù
*facendoci vedere uomini e cose in Dio.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Terminata la preghiera, salutò l'Abate e i confratelli e raggiunse la propria cella per il meritato riposo.
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Messaggio  Jalisse Mer Giu 13, 2018 8:21 pm

Compieta del MERCOLEDI' Iniziò con l' invocazione di introduzione:


La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.


Seguì, quindi, l' Inno Alla Divinità è onnipotente, recitato a cori alterni:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.
E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Proseguì con la lettura dei Logia:

(Aristotele)
-Diciannovesimo logion: La bellezza sensibile è l'immagine della Bellezza eterna che l'anima ha da sempre contemplato E le cose sono copie delle Idee. la bellezza risulta dalla presenza di certe proporzioni, certe misure e ritmi armoniosi.


-Ventesimo logion: La metafisica è la scienza di ciò che è, in quanto è: l'essere in quanto essere. E'la scienza delle cause prime e anche la scienza di ciò che è,
in quanto è: l'essere in quanto essere.


-Ventunesimo logion: L'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma. La divinità è onnipotente E l'essenza delle cose è intrinseca alle cose e dà loro forma

-Ventiduesimo logion: Logos significa, nella mia metafisica, il verbo supremo, il principio creativo e razionale, la ragione del mondo, in quanto contiene in sé le idee eterne, archetipi di tutte le cose.

(Christos)
-Logion 20: E spesso, ritto come un fiammifero, Christos ci rivelava: "Nel cuore dei repressi giace a volte la nostra coerenza."

-Logion 21: "Diffidate delle credenze deviate, amici miei... poiché gli eretici sono come le formiche, ritornano sempre."


Recitarono poi insieme, a cori alterni, il Salmo sulla quintessenza:

Spirito divino che soffi sulle cose
*principio di vita e di moto,
eterno ed immutabile.
*Tramite te ogni elemento si unisce e fonde
e l'Onniponte ordina il mondo
*secondo la sua divina volontà.
Ordina anche le nostre vite di creature
*perchè si conformino al Suo divino progetto.


Chiuse la Compieta innalzando all'Altissimo sommo Creatore la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Finita la recita della Compieta, Madre Jalisse, salutati i confratelli e l'Abate, raggiunse la propria cella.
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Messaggio  Pamelita Gio Giu 14, 2018 11:55 am

Ormai si era fatta notte. Madre Pamelita raggiunse la cappella per la recita insieme all'Abate e ai confratelli della Compieta.

Aprì la preghiera notturna con l'Invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."



Seguì l'intonazione, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì



Dette quindi lettura de I Logia previsti per il Mercoledì:

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”



Recitarono quindi insieme, a cori alterni, il Salmo sull'intemperanza e il piacere:

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.



Infine, chiuse la recita della Compieta con la Preghiera finale:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Al termine della Compieta, tutti si recarono nelle loro celle per il riposo notturno .
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