Abbazia Cistercense di Fornovo
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Compieta (quarta settimana del mese)

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Messaggio  Jalisse Mer Gen 23, 2019 11:52 am

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto,
in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia,
in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Madre Jalisse quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del MERCOLEDI'
specifiche per la prima settimana di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .
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Messaggio  Jalisse Gio Gen 24, 2019 3:02 pm

Compieta del GIOVEDI'

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.
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Messaggio  Omar Gio Gen 24, 2019 9:40 pm

Omar si unì alla preghiera
Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.
Quindi insieme agli altri tornò in silenzio alla propria cella.

Omar
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Messaggio  Jalisse Ven Gen 25, 2019 4:11 pm

Compieta del VENERDI'

che si aprì con l'invocazione di introduzione:



"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."




Seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Tredicesimo logion: La qualità dell'espressione verbale deve essere chiara senza essere banale. Ecco perché dico: possa Dio rivelarmi un giorno il segreto dell'universo, allora davanti a Lui, giuro di farmi monaco.

- Quattordicesimo logion: E' per il loro carattere che gli uomini sono quel che sono, ma è per le loro azioni che essi sono felici, oppure no. E siccome io sono poco portato a suscitare grandi passioni, l'Altissimo dopo di me vi donerà Christos.

Quindicesimo logion: Nello studio delle realtà naturali, io distinguo quattro cause. Prendiamo ad esempio una statua. La causa materiale: è il materiale che costituisce un oggetto, in questo caso il marmo. E'questa causa che rende possibili gli accidenti e le irregolarità degli oggetti. Infatti, la materia "resiste" allo sforzo di dargli una forma. Alla forma si oppongono i vincoli della materia, è lì che si verificano le casualità, gli "accidenti". La causa formale: è la forma che lo scultore dà alla materia. La causa finale: è lo scopo, l'uso che si vuole fare della cosa, è il suo fine. Non accade nulla senza uno scopo. La causa efficiente: è l'attività dello scultore, l'atto di scolpire. Questo perchè per ogni sviluppo si ha bisogno di un motore che possa porlo in essere. La stessa cosa può avere una pluralità di cause, ma non un medesimo senso.

(Christos)
-Logion 13: Sull'amore, Christos diceva a volte: "L'amore è figlio di uno zingaro, che, non ha mai, mai conosciuto una legge." Un giorno, uno di suoi discepoli, innamorato di una bella contadina, si vide respinto da questa... allora Christos disse: "L'amore è figlio della salvazione, che, non ha mai, mai conosciuto una legge."

-Logion 14: A dei miscredenti venuti a contraddirlo, Christos rispose: "Credete in Dio, poiché al di fuori di Dio e della religione, nessuna verità esiste, nessun valore, nessun senso; nulla esiste al di fuori di Dio. In compenso, la sua esistenza è gratuita, dunque, credete in Lui e smettete di interrompermi per cose da poco.

-Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"



Dopo di che recitarono, sempre a cori alterni, il Salmo sulla giustizia:



Beato l’uomo che confida nel Signore

*e ha fame e sete della giustizia
poichè la discendenza dei giusti sarà benedetta,
*e nella sua casa la giustizia rimane per sempre.
Il Signore appare nelle tenebre come luce per i giusti,
*buono misericordioso e giusto.
Felice l’uomo che amministra ogni cosa con giustizia.
*poichè il giusto non sarà mai dimenticato.
Non temerà annuncio di sventura,
*perchè fermo è il suo cuore che confida nel Signore,
Sicuro è il suo cuore, non ha timore,
*finché trionferà dei suoi nemici.
La sua giustizia rimane per sempre,
*e la sua potenza s’innalza nella gloria.



Infine concluse la recita della Compieta con la Preghiera finale :

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata così la recita della Compieta, i monaci gli e oblati cistercensi, assieme all'Abate, lasciarono la cappella per raggiungere ciascuno la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Sab Gen 26, 2019 2:40 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della SABATO

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
Jalisse
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Messaggio  Jalisse Dom Gen 27, 2019 11:57 am

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della DOMENICA

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
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Compieta (quarta settimana del mese) - Pagina 27 Empty Re: Compieta (quarta settimana del mese)

Messaggio  Jalisse Lun Gen 28, 2019 4:13 pm

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni
e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Jalisse quindi aprì il messale
posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del LUNEDI' specifiche per la prima settimana di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .
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Compieta (quarta settimana del mese) - Pagina 27 Empty Re: Compieta (quarta settimana del mese)

Messaggio  Pamelita Lun Feb 25, 2019 8:46 pm

Era la sera di LunedìDella quarta settimana del mese di Aprile
La giornata stava volgendo al termine.
Come ogni sera prima di coricarsi madre Alexandra si recava a pregare insieme ai confratelli nella cappella dell'abbazia.
Sali sull'altare attese che tutti fossero presenti e dopo aver aperto il messale :

Iniziò con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Poi fu il momento dei   Logia previsti per il lunedi

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Era il momento del salmo sul bene,

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Poi terminò con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere Madre Alexandra, L'Abate  e gli  altri monaci e oblati cistercensi, lasciarono la cappella dirigendosi verso le loro celle. Anche quella giornata era terminata...
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Messaggio  Jalisse Mar Feb 26, 2019 11:58 am

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni
e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Jalisse quindi aprì il messale
posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del MARTEDI' specifiche per la prima settimana di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .
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Messaggio  Annalisa_belfiore Mer Feb 27, 2019 12:15 am

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni
e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche anche Annalisa si unì a loro, aprì il messale
posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del MARTEDI' di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

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Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

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Messaggio  Jalisse Mer Feb 27, 2019 2:28 pm

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto,
in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia,
in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Madre Jalisse quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del MERCOLEDI'
specifiche per la prima settimana di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .
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Messaggio  Annalisa_belfiore Gio Feb 28, 2019 12:52 am

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto,
in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia,
in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana,
Annalisa si unì alla preghiera aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del MERCOLEDI'
di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .

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Messaggio  Jalisse Gio Feb 28, 2019 3:30 pm

Compieta del GIOVEDI'

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.
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Messaggio  Jalisse Ven Mar 01, 2019 1:12 pm

Compieta del VENERDI'

che si aprì con l'invocazione di introduzione:



"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."




Seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Tredicesimo logion: La qualità dell'espressione verbale deve essere chiara senza essere banale. Ecco perché dico: possa Dio rivelarmi un giorno il segreto dell'universo, allora davanti a Lui, giuro di farmi monaco.

- Quattordicesimo logion: E' per il loro carattere che gli uomini sono quel che sono, ma è per le loro azioni che essi sono felici, oppure no. E siccome io sono poco portato a suscitare grandi passioni, l'Altissimo dopo di me vi donerà Christos.

Quindicesimo logion: Nello studio delle realtà naturali, io distinguo quattro cause. Prendiamo ad esempio una statua. La causa materiale: è il materiale che costituisce un oggetto, in questo caso il marmo. E'questa causa che rende possibili gli accidenti e le irregolarità degli oggetti. Infatti, la materia "resiste" allo sforzo di dargli una forma. Alla forma si oppongono i vincoli della materia, è lì che si verificano le casualità, gli "accidenti". La causa formale: è la forma che lo scultore dà alla materia. La causa finale: è lo scopo, l'uso che si vuole fare della cosa, è il suo fine. Non accade nulla senza uno scopo. La causa efficiente: è l'attività dello scultore, l'atto di scolpire. Questo perchè per ogni sviluppo si ha bisogno di un motore che possa porlo in essere. La stessa cosa può avere una pluralità di cause, ma non un medesimo senso.

(Christos)
-Logion 13: Sull'amore, Christos diceva a volte: "L'amore è figlio di uno zingaro, che, non ha mai, mai conosciuto una legge." Un giorno, uno di suoi discepoli, innamorato di una bella contadina, si vide respinto da questa... allora Christos disse: "L'amore è figlio della salvazione, che, non ha mai, mai conosciuto una legge."

-Logion 14: A dei miscredenti venuti a contraddirlo, Christos rispose: "Credete in Dio, poiché al di fuori di Dio e della religione, nessuna verità esiste, nessun valore, nessun senso; nulla esiste al di fuori di Dio. In compenso, la sua esistenza è gratuita, dunque, credete in Lui e smettete di interrompermi per cose da poco.

-Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"



Dopo di che recitarono, sempre a cori alterni, il Salmo sulla giustizia:



Beato l’uomo che confida nel Signore

*e ha fame e sete della giustizia
poichè la discendenza dei giusti sarà benedetta,
*e nella sua casa la giustizia rimane per sempre.
Il Signore appare nelle tenebre come luce per i giusti,
*buono misericordioso e giusto.
Felice l’uomo che amministra ogni cosa con giustizia.
*poichè il giusto non sarà mai dimenticato.
Non temerà annuncio di sventura,
*perchè fermo è il suo cuore che confida nel Signore,
Sicuro è il suo cuore, non ha timore,
*finché trionferà dei suoi nemici.
La sua giustizia rimane per sempre,
*e la sua potenza s’innalza nella gloria.



Infine concluse la recita della Compieta con la Preghiera finale :

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata così la recita della Compieta, i monaci gli e oblati cistercensi, assieme all'Abate, lasciarono la cappella per raggiungere ciascuno la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Sab Mar 02, 2019 2:03 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della SABATO

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
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Messaggio  Annalisa_belfiore Dom Mar 03, 2019 2:54 am

[quote]Ormai si era fatta notte. Annalisa con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della SABATO

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.

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Messaggio  Jalisse Dom Mar 03, 2019 2:07 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della DOMENICA

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Lun Mar 04, 2019 1:13 pm

Era la sera di LUNEDI' Della quarta settimana del mese di Aprile
La giornata stava volgendo al termine.
Come ogni sera prima di coricarsi la monaca si recava a pregare insieme ai confratelli nella cappella dell'abbazia.
Sali sull'altare attese che tutti fossero presenti e dopo aver aperto il messale :

Iniziò con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Poi fu il momento dei   Logia previsti per il lunedi

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Era il momento del salmo sul bene,

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Poi terminò con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere Madre Jalisse, L'Abate  e gli  altri monaci e oblati cistercensi, lasciarono la cappella dirigendosi verso le loro celle. Anche quella giornata era terminata...
Jalisse
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Messaggio  Pamelita Mer Mar 27, 2019 8:57 pm

Prima di coricarsi, i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare con loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Alexandra quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere del mercoledi specifiche per la prima settimana di ogni mese.

Iniziò quindi con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre. Mercoledì


I Logia

(Aristotele)
-Settimo logion
Se la mia premessa maggiore è: Tutti gli uomini sono mortali; se la mia premessa minore assume che: Tutti i Greci sono uomini; la logica conclusione del mio sillogismo è che: Tutti i Greci sono mortali. Ma in verità, il sottile scopo di queste affermazioni sillogistiche è di evidenziare l'immortalità del Motore Primo del mondo.

-Ottavo logion
L'analisi politica ci insegna che ogni volta che un individuo possiede grandi ricchezze, e che gli altri non possiedono nulla, il risultato è o la peggiore delle democrazie o una oligarchia senza freni, o una tirannia opprimente, prodotto necessario dei due all'opposto estremi.

-Nono logion
La dizione poetica deve avere due qualità: essere chiara e al di sopra della lingua volgare. Sarà chiara, se le parole sono prese nel senso a loro proprio; ma allora non avrà nulla che la elevi. Essa verrà elevata, e al di sopra della lingua volgare, se si adoperano parole non comuni, voglio dire, parole straniere, metafore, perfifrasi, in breve, tutto ciò che non è linguaggio ordinario . Ma se il discorso non è composto che da quelle parole, si tratterà di un indovinello o di un barbarismo insopportabile. Sarà un indovinello, se tutto è metafora; una barbarismo, se tutto è straniero.

(Christos)
-Logion 7: Christos disse: "L'amore che si porta ai nostri genitori non somiglia né a quello che si dedica al nostro coniuge, né all'amicizia che si offre ai nostri amici. Quest'amore si trova certamente tra i due, fatto dell'uno e dell'altro. Così occorre amare Dio.”

-Logion 8: A volte, i discepoli si abbuffavano delle pietanze che i loro ospiti gli servivano. Quindi languivano sui letti comodi che venivano offerti loro. Infine, il giorno dopo, rendevano servizio a questi stessi ospiti lavorando per loro. Ma Christos si interrogava: "Mangiamo per vivere, dormiamo per vivere, lavoriamo per vivere... ma perché viviamo?"

-Logion 9: A volte Christos ci consigliava: "Se per voi la vita non ha senso, allora amate la vita più del senso della vita. Non aspettate di morire per capire che passate la vostra vita accanto alla vita. Ricordatevi: Non siamo nati soltanto per morire, siamo nati per vivere.”


Salmo sull'intemperanza e il piacere

L’uomo impari a trattare il corpo come si tratta un malato,
*a cui si rifiutano molte cose inutili che desidera,
e al quale si prescrive un regime che ripugna.
*Oh Altissimo, purifica il fondo del mio cuore da ogni cupidigia ed intemperanza,
in modo che io ami con misura, giustizia e compassione,
*e possa godere di ciò che davvero ho bisogno con gioia e serenità
Così che io trovi il vero piacere,
*fondamento della vera felicità.

Preghiera finale

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Alla fine delle preghiere tutti si recano nelle loro cella per il riposo notturno .
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Messaggio  Jalisse Gio Mar 28, 2019 2:16 pm

Compieta del GIOVEDI'

aprendola con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."



Quindi, intonarono insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:


Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse poi I Logia  propri del giorno:

(Aristotele)
-Decimo logion: L'uomo è un essere vivente che possiede la parola e un animale politico. L'umanità è offerta all'uomo solo in potenza, egli deve poi trasformarla in atto e ciò avviene attraverso la partecipazione alla vita politica della città. La parola assume allora una dimensione fondamentale, consente alla città di esistere. Quindi, per vivere al di fuori della città bisogna essere o una bestia o Dio.

-Undicesimo logion: Solo il credente filosofo tiene i suoi occhi fissi sulla natura delle cose e sul divino, come un buon pilota che, dopo aver ancorato i principi
della sua vita alle realtà eterne e immutabili, naviga in pace e vive in un costante confronto con se stesso. Egli è un contemplativo, anche se radicato nella vita della città, in virtù di quella scienza che è la saggezza, che offre l'opportunità di compiere qualsiasi impresa se ci si affida ad essa.

-Dodicesimo logion: Il politico deve conoscere la giustizia in sé per determinare cosa siano la giustizia e il bene. La giustizia in sé è legata agli esseri superiori esistenti di per sé, secondo la loro natura eterna. La giustizia non deve essere ridotta ai diritti positivi, molteplici e mutevoli, poichè la sua portata è universale, altrimenti non si avrebbe un appropriato concetto di giustizia eterna. Quale flagello è più terribile dell'ingiustizia che ha le armi sempre in pugno?

(Christos)
-Logion 10: E per quanto riguarda l'atteggiamento da avere riguardo la vita di tutti i giorni, Christos scandì: "Non aspettatevi nulla di più dalla vita. Non come disincantati, ma come coloro che sanno che sempre, tutto, è infinitamente dato loro.”

-Logion 11: E quando si chiedeva a Christos come si potesse trovare la felicità, il profeta rispondeva: "La felicità risiede nelle cose semplici, e non nei ragionamenti complicati che rendono la gente infelice. Infatti come essere felici quando ci si interroga su un mistero che Dio ha fatto così complesso che lo capiremo soltanto una volta arrivati nel Sole.”

-Logion 12: "La luce del sole dissiperà allora i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre angosce, le nostre domande, i nostri odi ed i nostri dispiaceri. Il suo calore ci toglierà dal disagio e dal freddo.”



Dopo di che, recitarono insieme, a cori alterni, il Salmo sulla temperanza
:


Scrutami, Signore, e mettimi alla prova,
*tempra con il fuoco il cuore e la mente.
Non siedo con gli uomini che non hanno freno
*e non frequento gli intemperanti.
Mi accosto ai beni che ci hai dato con sobrietà
*e godo di loro, Signore,
per far risuonare voci di lode
*e per narrare tutte le tue meraviglie.
Il mio piede sta sulla terra salda
*e le passioni non lo faranno scivolare.



Innalzarono infine la Preghiera finale al Sommo Creatore:

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.


Terminato così di recitare la Compieta, tutti si diressero verso le rispettive celle per il riposo notturno.
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Messaggio  Jalisse Ven Mar 29, 2019 3:22 pm

Compieta del VENERDI'

che si aprì con l'invocazione di introduzione:



"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."




Seguì la recita, a cori alterni, dell' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Lesse quindi i Logia propri del giorno:

(Aristotele)
-Tredicesimo logion: La qualità dell'espressione verbale deve essere chiara senza essere banale. Ecco perché dico: possa Dio rivelarmi un giorno il segreto dell'universo, allora davanti a Lui, giuro di farmi monaco.

- Quattordicesimo logion: E' per il loro carattere che gli uomini sono quel che sono, ma è per le loro azioni che essi sono felici, oppure no. E siccome io sono poco portato a suscitare grandi passioni, l'Altissimo dopo di me vi donerà Christos.

Quindicesimo logion: Nello studio delle realtà naturali, io distinguo quattro cause. Prendiamo ad esempio una statua. La causa materiale: è il materiale che costituisce un oggetto, in questo caso il marmo. E'questa causa che rende possibili gli accidenti e le irregolarità degli oggetti. Infatti, la materia "resiste" allo sforzo di dargli una forma. Alla forma si oppongono i vincoli della materia, è lì che si verificano le casualità, gli "accidenti". La causa formale: è la forma che lo scultore dà alla materia. La causa finale: è lo scopo, l'uso che si vuole fare della cosa, è il suo fine. Non accade nulla senza uno scopo. La causa efficiente: è l'attività dello scultore, l'atto di scolpire. Questo perchè per ogni sviluppo si ha bisogno di un motore che possa porlo in essere. La stessa cosa può avere una pluralità di cause, ma non un medesimo senso.

(Christos)
-Logion 13: Sull'amore, Christos diceva a volte: "L'amore è figlio di uno zingaro, che, non ha mai, mai conosciuto una legge." Un giorno, uno di suoi discepoli, innamorato di una bella contadina, si vide respinto da questa... allora Christos disse: "L'amore è figlio della salvazione, che, non ha mai, mai conosciuto una legge."

-Logion 14: A dei miscredenti venuti a contraddirlo, Christos rispose: "Credete in Dio, poiché al di fuori di Dio e della religione, nessuna verità esiste, nessun valore, nessun senso; nulla esiste al di fuori di Dio. In compenso, la sua esistenza è gratuita, dunque, credete in Lui e smettete di interrompermi per cose da poco.

-Logion 15: A degli uomini che si battevano, Christos disse: "Amatevi l’un l’altro, in nome di Dio!"



Dopo di che recitarono, sempre a cori alterni, il Salmo sulla giustizia:



Beato l’uomo che confida nel Signore

*e ha fame e sete della giustizia
poichè la discendenza dei giusti sarà benedetta,
*e nella sua casa la giustizia rimane per sempre.
Il Signore appare nelle tenebre come luce per i giusti,
*buono misericordioso e giusto.
Felice l’uomo che amministra ogni cosa con giustizia.
*poichè il giusto non sarà mai dimenticato.
Non temerà annuncio di sventura,
*perchè fermo è il suo cuore che confida nel Signore,
Sicuro è il suo cuore, non ha timore,
*finché trionferà dei suoi nemici.
La sua giustizia rimane per sempre,
*e la sua potenza s’innalza nella gloria.



Infine concluse la recita della Compieta con la Preghiera finale :

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

Terminata così la recita della Compieta, i monaci gli e oblati cistercensi, assieme all'Abate, lasciarono la cappella per raggiungere ciascuno la propria cella.
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Messaggio  Jalisse Sab Mar 30, 2019 2:57 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della SABATO

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
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Messaggio  Jalisse Dom Mar 31, 2019 8:25 pm

Ormai si era fatta notte. Madre Jalisse, con in mano il Messale, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della DOMENICA

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.
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Messaggio  Annalisa_belfiore Lun Apr 01, 2019 1:05 am

Ormai si era fatta notte. Annalisa, si recò in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli,

recitò la Compieta della DOMENICA

aprendo l'ultima preghiera comunitaria del giorno con l'invocazione di introduzione:


"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente."



Intonarono, quindi, insieme, a cori alterni, l' Inno Alla Divinità è onnipotente:

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,
*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.



Dopo di che lesse i Logia propri del giorno:



(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”
[/i]



Quindi, recitarono insieme, a cori alterni, il salmo sul bene:

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Infine, concluse la recita della Compieta con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN

Terminata la recita della Compieta, salutati tutti, si incamminò verso la propria cella per riposare.

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Messaggio  Jalisse Lun Apr 01, 2019 1:18 pm

Era la sera di LUNEDI' Della quarta settimana del mese di Aprile
La giornata stava volgendo al termine.
Come ogni sera prima di coricarsi la monaca si recava a pregare insieme ai confratelli nella cappella dell'abbazia.
Sali sull'altare attese che tutti fossero presenti e dopo aver aperto il messale :

Iniziò con l'invocazione di introduzione:

"La Divinità è onnipotente
Essa è Infinita, Eterna, Onniscente e Onnipresente.
."


poi recitò l' Inno Alla Divinità è onnipotente

Ho vissuto a lungo in una caverna platonica
*Che ombre in movimento infestavano come un castello
Dove le cavità oscure e i neri corvi
*rendevano pari la notte e il giorno, le cime e le profondità
I miei occhi confusi da questo dipinto confuso
*Mescolavano in modo pagano
l'Onnipotente, il Giusto, l'Amore metafisico
*agli accordi dissonanti trasportati dell'eco.

E' là che ho compreso, in un piacere tranquillo,
*Grazie all'Essere divino, al Motore universale,
che questi spettri fugaci che mi ghiacciavano il cuore
*erano solo vili pensieri, che il vento soffia tra le fiamme.
E che ragionando bene, e accogliendo la felicità,

*Nel buio troverò la Via e e la vera Luce che splende sempre.


Poi fu il momento dei   Logia previsti per il lunedi

I Logia

(Aristotele)
-Primo logion: La saggezza, dunque, è una disposizione ad agire attraverso una medietà in rapporto a noi, determinata in base ad un criterio, e precisamente al criterio in base al quale la determinerebbe l’uomo prudente. Essa è medietà tra due eccessi, e inoltre è medietà per il fatto che alcuni eccessi restano al di sotto e altri stanno al di sopra di ciò che si deve, sia nelle passioni sia nelle azioni, mentre la saggezza trova e sceglie sempre la posizione mediana.

-Secondo logion: L'intelletto è qualcosa di divino in confronto con l'uomo, la vita secondo ragione è similmente divina rispetto alla vita umana che non si è esercitata nella riflessione. Quindi non ascoltare coloro che consigliano all'uomo di confinare il suo pensiero, poichè è uomo, alle cose umane, e poichè è mortale, alle cose mortali, ma l'uomo deve, per quanto è in sua facoltà, eternarsi tramite la ricerca solare, e fare di tutto per vivere secondo la parte più nobile che è in lui.

-Terzo logion: E' nel nostro astenerci dagli eccessi che diventiamo temperanti, ed è nell'esserlo divenuti che siamo i più capaci tra noi nell'astenerci; e analogamente per il coraggio: è nell'abituarci a disprezzare la paura e a resistergli che diveniamo coraggiosi, ed è nell'esserlo divenuti che saremo i più in grado di resistere alla paura.

(Christos)
- Logion 1: "Non c’è nobiltà che nell’anima, ed è nel vostro cuore che dovete essere nobili. Ma sappiate che anche così, sarete vulnerabili, poiché la nobiltà è spesso offesa dalla meschinità.”

- Logion 2: I discepoli dissero a Christos: "Maestro, questi emarginati non ci portano nulla, ed Aristotele ci mette in guardia contro quelli che fuggono la città!"
Christos rispose loro:" "Discepoli! Vivete per gli altri anziché attendere che gli altri che vivano per voi. Spetta alla città accogliere gli emarginati, e non agli emarginati aiutare la città.“

- Logion 3: I discepoli chiesero a Christos: "Maestro, dopo che l’Altissimo ha scelto Aristotele per insegnarci, perché occorre che ora scelga te per fare lo stesso? Il messaggio di Aristotele non era completo?”
Allora Christos rispose:" "Amici miei, l’anima è composta di due parti: la comprensione e la conoscenza. Aristotele è venuto a portarvi la comprensione, io sono venuto a portarvi la conoscenza. Tra Aristotele e me c’è la stessa differenza che esiste tra convincere e persuadere.”




Era il momento del salmo sul bene,

Mi dicevo: Dove troverò il bene,
*se nel mondo esiste tanto male?
Fuggii il male per cercare il bene.
*Mi allontanai dagli altri
perchè non mi contaminassero con il loro male
*Così Cercavo il bene ma non lo trovavo
Lo cercavo nella solitudine, ma non lo trovavo
*Lo cercavo dentro di me, ma non lo trovavo.
E il Signore rispose mandandomi di nuovo in mezzo agli altri.
*Lavorai per dare armonia alla comunità,
e lavorando per eliminare il loro male trovai il bene
*E l'Altissimo riempì il mio cuore di gioia
E le mie mani di doni
*E la mia città di ricchezze.



Poi terminò con la preghiera finale:


Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Tieni lontano le insidie della creatura senza nome; veglino su di noi gli arcangeli e ci custodiscano nella pace. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell'alba intoni la tua lode Amen.

AMEN


Finite le preghiere Madre Jalisse, L'Abate  e gli  altri monaci e oblati cistercensi, lasciarono la cappella dirigendosi verso le loro celle. Anche quella giornata era terminata...
Jalisse
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