Messa di fine estate.
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Cheyanne
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Leonardo.de.chenot
Pamelita
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Messa di fine estate.
L'autunno era ormai alle porte, anche se le giornate erano ancora tiepide.
Nell'aria c'era un forte odore di mosto e funghi e i primi pettirossi cinguettavano gia alle prime luci dell'alba.
Il raccolto era stato abbondante e il mosto ricavato dalla vendemmia avrebbe dato un ottimo vino.
Per ringraziare degnamente l'Altissimo avrebbero celebrato una messa di ringraziamento, quindi Pamela dopo aver recitato le lodi mattutine rimase in chiesa per allestirla al meglio in vista della messa che si sarebbe tenuta di li a poco .
Preparò quindi l'altare, per la celebrazione:

vi sistemò il messale

vi pose i simboli del raccolto dei campi e della vigna

Pose poi sull'Ambone il Libro delle Virtù

Alla fine si allontanò di qualche passo per vedere tutto l'insieme

Poteva ritenersi soddisfatta, quindi con gli spartiti delle musiche scelte per l'occasione salì la scaletta che portava all'organo
e pose i fogli sul leggìo.

Ora era tutto pronto per la celebrazione della Santa Messa.
Nell'aria c'era un forte odore di mosto e funghi e i primi pettirossi cinguettavano gia alle prime luci dell'alba.
Il raccolto era stato abbondante e il mosto ricavato dalla vendemmia avrebbe dato un ottimo vino.
Per ringraziare degnamente l'Altissimo avrebbero celebrato una messa di ringraziamento, quindi Pamela dopo aver recitato le lodi mattutine rimase in chiesa per allestirla al meglio in vista della messa che si sarebbe tenuta di li a poco .
Preparò quindi l'altare, per la celebrazione:

vi sistemò il messale

vi pose i simboli del raccolto dei campi e della vigna

Pose poi sull'Ambone il Libro delle Virtù

Alla fine si allontanò di qualche passo per vedere tutto l'insieme

Poteva ritenersi soddisfatta, quindi con gli spartiti delle musiche scelte per l'occasione salì la scaletta che portava all'organo
e pose i fogli sul leggìo.

Ora era tutto pronto per la celebrazione della Santa Messa.
Pamelita- Badessa
- Messaggi : 11514
Data d'iscrizione : 28.08.12
Località nei RR : Milano ( ducato di Milano)
Re: Messa di fine estate.
Fratello Leonardo Manfredi, prima di recarsi in seminario a studiare, indossò il suo saio bianco fresco di bucato e passò in Chiesa, dove si sarebbe tenuta una messa.
L'altare era sistemato alla perfezione, come sempre del resto.
Si raccolse in preghiera, in silenzio, attendendo l'inizio della celebrazione.
L'altare era sistemato alla perfezione, come sempre del resto.
Si raccolse in preghiera, in silenzio, attendendo l'inizio della celebrazione.
Leonardo.de.chenot- Oblato
- Messaggi : 1959
Data d'iscrizione : 21.03.13
Località nei RR : Pavia
Re: Messa di fine estate.
Terminata la recita delle Lodi mattutine e dopo aver affidato a una consorella la guida del coro nell'intonazione del canto iniziale al suo ritorno in cappella, Madre Pamela, con il Messale sempre in mano, raggiunse la sacrestia e si preparò per la celebrazione della Messa, indossando le vesti liturgiche: mise sulle spalle l'amitto, indossò il camice e, baciata la croce di Christos, si sistemò la stola, si cinse i fianchi con il cingolo a frange bianche ed infine si ricoprì di una candida casula. Si fermò quindi per un attimo a recitare, dentro di sé, una preghiera all'Altissimo e ai suoi Profeti.
Quando si sentì pronta, a passo lento, si mise in cammino verso la cappella e, appena vi entrò, il coro e gli altri confratelli, guidati dai confratelli, innalzarono all'Altissimo questo gioioso Canto solenne, l'Inno alla Fede:
Grazie al pensiero e alla creazione dell'Altissimo,
Possiamo vivere in questo mondo.
Attraverso l'insegnamento del Profeta Aristotele
Abbiamo ritrovato la strada che porta a Dio.
Grazie a Christos, modello esemplare,
Sappiamo a chi ispirarci.
Ogni giorno siamo grati
di vivere e prosperare per la sua gloria.
Ogni giorno siamo grati
a vivere nella fede e nella sua luce.
La creatura senza nome,
cerca di distrarci.
La creatura senza nome,
Vuole che ci allontaniamo dalle vie del Signore.
La creatura senza nome,
Ci inganna con le sue parole.
Ma grazie alla ragione,
Che ci dà la forza di resistere,
Ma grazie alla fede
Che aiuta a svelare l'inganno,
Ma grazie all'amore,
Che Dio Creatore e Padre ci ispira,
Noi sappiamo difenderci
dalla tentazione e dal peccato.
Quando si sentì pronta, a passo lento, si mise in cammino verso la cappella e, appena vi entrò, il coro e gli altri confratelli, guidati dai confratelli, innalzarono all'Altissimo questo gioioso Canto solenne, l'Inno alla Fede:
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Pamelita- Badessa
- Messaggi : 11514
Data d'iscrizione : 28.08.12
Località nei RR : Milano ( ducato di Milano)
Re: Messa di fine estate.
Leonardo si unì al Canto:
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Leonardo.de.chenot- Oblato
- Messaggi : 1959
Data d'iscrizione : 21.03.13
Località nei RR : Pavia
Re: Messa di fine estate.
Guglielmo non poteva certamente mancare a quella messa, sanciva la fine dell'estate, per molti, era come la fine di un anno. Ora davanti vi erano i mesi lunghi che sembrano non trascorrere mai.
Anche lui si unì al coro appena esso alzò il suo inno al cielo.
Grazie al pensiero e alla creazione dell'Altissimo,
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Anche lui si unì al coro appena esso alzò il suo inno al cielo.
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Aster_x- Monaco Cistercense
- Messaggi : 2542
Data d'iscrizione : 24.08.14
Località nei RR : Livorno
Re: Messa di fine estate.
L'estate si era ormai conclusa, e l'Autunno era arrivato alle porte.
Quella mattina, Madre Cheyanne decise di recarsi in Chiesa per la Messa di fine estate.
Arrivata in Cappella, prese posto affianco ai suoi Confratelli e recitò insieme a loro l'Inno alla Fede:
"Grazie al pensiero e alla creazione dell'Altissimo,
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Quella mattina, Madre Cheyanne decise di recarsi in Chiesa per la Messa di fine estate.
Arrivata in Cappella, prese posto affianco ai suoi Confratelli e recitò insieme a loro l'Inno alla Fede:
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Cheyanne- Deceduti
- Messaggi : 934
Data d'iscrizione : 10.07.14
Località nei RR : Livorno
Re: Messa di fine estate.
Si unì al canto con gli altri confratelli:
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m.azzurra- Monaca Cistercense
- Messaggi : 2307
Data d'iscrizione : 10.02.11
Località nei RR : Venezia
Re: Messa di fine estate.
Anche Padre Francesco si unì al Canto:
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Fuego2806- Visitatore
- Messaggi : 1069
Data d'iscrizione : 10.01.14
Località nei RR : Treviso (Serenissima Repubblica di Venezia)
Re: Messa di fine estate.
Entrò nella Cappella per la messa di fine estate, silenziosamente.
Cercò e trovò un posto un po' in disparte per non disturbare e quando venne il momento, si unì con voce chiara al canto.
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Cercò e trovò un posto un po' in disparte per non disturbare e quando venne il momento, si unì con voce chiara al canto.
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Nephti- Oblata
- Messaggi : 323
Data d'iscrizione : 10.08.15
Località nei RR : Tagliacozzo
Re: Messa di fine estate.
Madre Jalisse arrivò dopo essere stata fuori tutta la mattina a raccogliere castagne e frutta.
Si mise in ginocchio e si unì al canto dei confratelli
"Grazie al pensiero e alla creazione dell'Altissimo,
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Si mise in ginocchio e si unì al canto dei confratelli
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Jalisse- Confessore dell'Abate
- Messaggi : 8723
Data d'iscrizione : 10.11.14
Località nei RR : Volterra
Re: Messa di fine estate.
Dopo il canto d'ingresso insieme ai confratelli e a quanti desiderarono unirsi a loro nella celebrazione della Messa, raggiunse l'altare e si genuflesse
Una volta che il canto fu concluso, baciò l'altare e poi li benedisse con queste parole:
Carissimi fratelli e sorelle,
che l'Altissimo, insieme ai suoi Santi Profeti, vi benedica e vi colmi di ogni bene,
renda sempre il vostro orecchio docile all'ascolto della Sua Parola
e il vostro cuore aperto all'Amore e all'Amicizia,
al reciproco perdono e alla riconciliazione.
Quindi si portò all'ambone e lesse dal Libro delle Virtù alcuni brani che aveva scelto per quella celebrazione,
Terminata la Lettura, esclamò:
Siano lodati l'Altissimo e i suoi Profeti
Una volta che il canto fu concluso, baciò l'altare e poi li benedisse con queste parole:
Carissimi fratelli e sorelle,
che l'Altissimo, insieme ai suoi Santi Profeti, vi benedica e vi colmi di ogni bene,
renda sempre il vostro orecchio docile all'ascolto della Sua Parola
e il vostro cuore aperto all'Amore e all'Amicizia,
al reciproco perdono e alla riconciliazione.
Quindi si portò all'ambone e lesse dal Libro delle Virtù alcuni brani che aveva scelto per quella celebrazione,
"Col lavoro svolto dal tempo, gli uomini e le donne divennero sempre più numerosi, conservando il loro amore per Dio e scacciando nell’ombra la Creatura senza nome. Quest’ultima alimentava ogni giorno di più la sua amarezza e la sua collera verso quel popolo tanto amato da Dio, che le aveva tolto il ruolo di regina della Creazione. Gli uomini e le donne vivevano spensierati, mentre nell’ombra il loro nemico preparava la sua vendetta.
Dio aveva ordinato agli uomini e alle donne di lavorare per assicurarsi il sostentamento. Questo duro lavoro li allontanava così dall’accidia. E gli uomini e le donne sapevano essere inventivi, poiché Dio li aveva concepiti così. Raccoglievano quello che Lui aveva messo per loro nella natura. Si misero a controllare tali risorse per assicurarsi il loro sostentamento e la loro vita non poté risultare che migliore.
Presero il grano che cresceva in natura e lo coltivarono nei loro campi. Il mugnaio trasformò il grano in farina nel suo mulino. Il panettiere la cosse nel suo forno per fare il pane. Presero il mais che cresceva in natura e lo coltivarono nei loro campi. Presero le verdure che crescevano in natura e le coltivarono nei loro orti. Colsero i frutti che si trovavano su certi alberi e poterono così nutrirsene. Il piacere fornito dalle verdure e dai frutti li rendeva più piacevoli da frequentare.
Pescarono il pesce dal mare, dai fiumi e dai laghi. E la loro intelligenza fu accresciuta. Inventarono la barca e i pesci divennero ancora più numerosi nelle loro mani. Talvolta, qualcuno di loro si svegliava una mattina sotto a una barca. Allora pregavano Dio per quel regalo. Allevarono mucche, maiali e pecore nei loro pascoli, avendo cura di queste creature che Dio aveva affidato loro. Le nutrirono e queste creature divennero più grasse.
Il macellaio preparò la carne a partire dalle carcasse di queste creature. A tal scopo, inventarono il coltello, strumento che permetteva di separare le diverse carni tra loro. La carne che ne ricavarono li nutriva, ma soprattutto si sentivano più forti dopo averla mangiata. Dalle mucche presero anche il latte, dolce e incomparabile nettare.
Tosarono le pecore e ne ricavarono la lana. Conservarono le pelli per trasformarle in cuoio. Il tessitore cucì la lana e il cuoio per realizzare vestiti, che li proteggevano dal vento e garantivano la decenza del loro apparire. Dato che la natura dava loro accesso a tutto quello che potevano desiderare, dovettero inventare le botti, dove poterono immagazzinare i frutti del loro lavoro.
Per proteggersi quando le porte del cielo si aprivano, crearono le case e vi abitarono. Le arredarono con letti, candele, tavoli, sedie… e tutto quello che poteva rendere la loro vita più comoda. Perciò il minatore estrasse la pietra e il ferro nelle miniere. E il boscaiolo tagliò il legno degli alberi. Per facilitare tale lavoro, il fabbro modellò il ferro e il legno per forgiare utensili come le asce o i coltelli.
Talvolta, Dio contribuiva a quest’età dell’oro offrendo cibo a coloro che sapevano amare il mondo; essi non erano così obbligati a produrlo. Talvolta, inoltre, li incoraggiava rendendoli temporaneamente più forti, più intelligenti o più carismatici. E la domenica, prima del pranzo, si riunivano al centro del loro villaggio, intorno alla tomba di Oane, per pregare insieme Colui che li amava a tal punto. Infatti, non avevano ancora chierici, poiché non ne avevano ancora necessità, visto che erano in comunione diretta con Dio."
Terminata la Lettura, esclamò:
Siano lodati l'Altissimo e i suoi Profeti
Pamelita- Badessa
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Re: Messa di fine estate.
Alla fine della lettura Madre Jalisse rispose
AMEN
AMEN
Jalisse- Confessore dell'Abate
- Messaggi : 8723
Data d'iscrizione : 10.11.14
Località nei RR : Volterra
Re: Messa di fine estate.
Amen disse anche lei, continuando ad osservare la celebrazione
Nephti- Oblata
- Messaggi : 323
Data d'iscrizione : 10.08.15
Località nei RR : Tagliacozzo
Re: Messa di fine estate.
Conclusa la lettura, Madre Pamela andò al pulpito ed incominciò l'omelia.
"Fratelli e sorelle cistercensi, ospiti e visitatori tutti: oggi ci troviamo riuniti nella casa del Signore per ringraziarLo, ancora una volta, per la generosità e benevolenza che ci dimostra. Siamo qua per ringraziarLo per le messi rigogliose che ha voluto donarci ed il tempo clemente che ci ha permesso un lavoro fecondo e produttivo. La nostra missione su questa terra è di amare Dio ed il Suo creato, rispettarne i dettami e vivere nella fraterna comunione. Il lavoro è la massima espressione di quella cura che sempre dobbiamo verso quel mondo che ci è stato donato. Il lavoro rende la nostra vita piena e utile: per noi e per la nostra comunità. Dio ha voluto che imparassimo ad usare dei Suoi doni, a sviluppare le nostre abilità - manuali ed intellettuali: noi, in quest'abbazia cerchiamo di fondere il bene della ragione col bene del lavoro. Umilmente ci pieghiamo ai compiti che la regola e l'abate ci prepone e, sempre umilmente, cerchiamo di essere all'altezza del compito. L'Altissimo ci osserva e ci premia, quando siamo virtuosi e santi: se anche quest'anno ha protetto il lavoro delle nostre braccia possiamo pensare che stiamo seguendo piamente la Sua via, la via delle virtù.
Dio è amore, amore che scalda i cuori e premia gli umili ed i miti. Questa comunità si distingue in questi ambiti e dobbiamo esserne fieri: fra queste sante mura, il distacco dal mondo è occasione di letizia ed introspezione, un modo per sorreggere le fatiche del secolo, alle quali tutti noi siamo sottoposti. Il nostro lavoro, il lavoro del pastore, è sempre impegnativo e necessario, specialmente là dove il gregge si smarrisce. Si smarrisce per l'egoismo, il peccato, la guerra: noi dobbiamo essere sempre presenti, per sostenere, consolare e, dove possibile, pacificare. Facciamo sì che la nostra santa vita fra queste mura si propaghi al di fuori, sulle cattedre che presiediamo, nelle parrocchie di cui abbiamo cura, affinché il lavoro del nostro cuore sia pari al lavoro delle nostre braccia e delle nostre menti.
Rendiamo grazie a Dio per il benevolo sguardo che continua a posare su di noi e preghiamo affinché vegli su tutto il Suo popolo, lo illumini e custodisca!
Siano lodati i Profeti."
Mentre lasciava il pulpito, l'organo riprese a suonare ed il coro intonò:
”Chiesa di Dio, popolo in festa, alleluja, alleluja!
Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te.
Dio t'ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé:
spargi nel mondo il Suo messaggio, seme di pace e di bontà.”
[i Pamela prese posto in piedi dietro l'altare, quindi, finito il canto, con voce limpida intonò il credo, che tutti recitarono con lei.[/i]
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
AMEN"
"Fratelli e sorelle cistercensi, ospiti e visitatori tutti: oggi ci troviamo riuniti nella casa del Signore per ringraziarLo, ancora una volta, per la generosità e benevolenza che ci dimostra. Siamo qua per ringraziarLo per le messi rigogliose che ha voluto donarci ed il tempo clemente che ci ha permesso un lavoro fecondo e produttivo. La nostra missione su questa terra è di amare Dio ed il Suo creato, rispettarne i dettami e vivere nella fraterna comunione. Il lavoro è la massima espressione di quella cura che sempre dobbiamo verso quel mondo che ci è stato donato. Il lavoro rende la nostra vita piena e utile: per noi e per la nostra comunità. Dio ha voluto che imparassimo ad usare dei Suoi doni, a sviluppare le nostre abilità - manuali ed intellettuali: noi, in quest'abbazia cerchiamo di fondere il bene della ragione col bene del lavoro. Umilmente ci pieghiamo ai compiti che la regola e l'abate ci prepone e, sempre umilmente, cerchiamo di essere all'altezza del compito. L'Altissimo ci osserva e ci premia, quando siamo virtuosi e santi: se anche quest'anno ha protetto il lavoro delle nostre braccia possiamo pensare che stiamo seguendo piamente la Sua via, la via delle virtù.
Dio è amore, amore che scalda i cuori e premia gli umili ed i miti. Questa comunità si distingue in questi ambiti e dobbiamo esserne fieri: fra queste sante mura, il distacco dal mondo è occasione di letizia ed introspezione, un modo per sorreggere le fatiche del secolo, alle quali tutti noi siamo sottoposti. Il nostro lavoro, il lavoro del pastore, è sempre impegnativo e necessario, specialmente là dove il gregge si smarrisce. Si smarrisce per l'egoismo, il peccato, la guerra: noi dobbiamo essere sempre presenti, per sostenere, consolare e, dove possibile, pacificare. Facciamo sì che la nostra santa vita fra queste mura si propaghi al di fuori, sulle cattedre che presiediamo, nelle parrocchie di cui abbiamo cura, affinché il lavoro del nostro cuore sia pari al lavoro delle nostre braccia e delle nostre menti.
Rendiamo grazie a Dio per il benevolo sguardo che continua a posare su di noi e preghiamo affinché vegli su tutto il Suo popolo, lo illumini e custodisca!
Siano lodati i Profeti."
Mentre lasciava il pulpito, l'organo riprese a suonare ed il coro intonò:
”Chiesa di Dio, popolo in festa, alleluja, alleluja!
Chiesa di Dio, popolo in festa, canta di gioia, il Signore è con te.
Dio t'ha scelto, Dio ti chiama, nel suo amore ti vuole con sé:
spargi nel mondo il Suo messaggio, seme di pace e di bontà.”
[i Pamela prese posto in piedi dietro l'altare, quindi, finito il canto, con voce limpida intonò il credo, che tutti recitarono con lei.[/i]
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
AMEN"
Pamelita- Badessa
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Re: Messa di fine estate.
Ascoltò le parole di Madre Pamela, che dal pulpito si rivolgeva a tutti i presenti.
Poi recitò il credo assieme agli altri.
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
Amen"
Poi recitò il credo assieme agli altri.
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
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Nephti- Oblata
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Re: Messa di fine estate.
Madre Jalisse si unì agli altri nella recita del credo.
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
Amen"
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
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Jalisse- Confessore dell'Abate
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Località nei RR : Volterra
Re: Messa di fine estate.
Finito il canto, Madre Cheyanne si aggiunse assieme agli altri per il Credo:
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
Nella Santa Chiesa Aristotelica Romana, Una ed Indivisibile;
Nella comunione dei Santi;
Nella remissione dei peccati;
Nella Vita Eterna.
AMEN"
"Io credo in Dio, Altissimo ed Onnipotente,
Creatore del Cielo e della Terra,
Dell'Inferno e del Paradiso,
Giudice della nostra anima nell'ora della nostra morte.
In Aristotele, suo profeta,
Il figlio di Nicomaco e Phaetis,
Inviato per insegnare la saggezza
E le leggi divine dell'Universo agli uomini smarriti.
Io credo anche in Christos,
Nato da Maria e Josef.
Egli ha votato la sua vita a mostrarci il cammino del Paradiso.
E' così che dopo aver sofferto sotto Ponzio,
Egli è morto nel martirio per salvarci.
Egli ha raggiunto il Sole dove l'attendeva Aristotele alla destra dell'Altissimo.
Io credo nell'Azione Divina;
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Cheyanne- Deceduti
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Località nei RR : Livorno
Re: Messa di fine estate.
Recitato il Credo Universale, andò dietro l'altare, prese in mano il pane ed il calice di vino, che aveva versato da un'ampollina, e li consacrò, leggendo dal Messale la preghiera di consacrazione:

Così disse il Secondo Profeta:
"Quando pregherete l'Altissimo, consacrate il pane e il vino dell'amicizia, simboli del mio corpo e del mio sangue, per non dimenticare mai il mio sacrificio per voi. Inoltre rendete anche omaggio a coloro che, nella loro virtù, saranno esempio ai vostri occhi dell'amore che è dovuto a Dio. In verità, non esiste omaggio più grande a Dio che amare senza nulla chiedere in cambio."
Quindi, appoggiato il calice sull'altare, spezzò il pane e divise le due metà in tante parti, quanti erano coloro che partecipavano alla Messa, raccogliendole in una patena. Una di queste particole la intinse nel vino e la mangiò.
Reggendo la patena, e il calice, si posizionò ai piedi dell'altare per distribuire tra i fedeli il pane e il vino, segni dell'Amicizia Aristotelica.

Così disse il Secondo Profeta:
"Quando pregherete l'Altissimo, consacrate il pane e il vino dell'amicizia, simboli del mio corpo e del mio sangue, per non dimenticare mai il mio sacrificio per voi. Inoltre rendete anche omaggio a coloro che, nella loro virtù, saranno esempio ai vostri occhi dell'amore che è dovuto a Dio. In verità, non esiste omaggio più grande a Dio che amare senza nulla chiedere in cambio."
Quindi, appoggiato il calice sull'altare, spezzò il pane e divise le due metà in tante parti, quanti erano coloro che partecipavano alla Messa, raccogliendole in una patena. Una di queste particole la intinse nel vino e la mangiò.
Reggendo la patena, e il calice, si posizionò ai piedi dell'altare per distribuire tra i fedeli il pane e il vino, segni dell'Amicizia Aristotelica.
Pamelita- Badessa
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Località nei RR : Milano ( ducato di Milano)
Re: Messa di fine estate.
Terminata la comunione del pane e del vino, simboli dell'Amicizia Aristotelica, presa in mano anche la patena, tornò all'altare per ripulire con un'ampollina d'acqua ed il purificatoio calice e patena.
Dopo di che, invitati ad alzarsi con un gesto delle mani i confratelli e tutti gli altri fedeli presenti a quella celebrazione eucaristica, li esortò a recitare insieme la Preghiera Universale dei Fedeli.
Carissimi amici, ora, recitando insieme la Preghiera Universale dei Fedeli,
affidiamo tutte le nostre speranze, tutti i nostri dolori e tutte le nostre gioie a Dio nostro Padre:
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Dopo di che, invitati ad alzarsi con un gesto delle mani i confratelli e tutti gli altri fedeli presenti a quella celebrazione eucaristica, li esortò a recitare insieme la Preghiera Universale dei Fedeli.
Carissimi amici, ora, recitando insieme la Preghiera Universale dei Fedeli,
affidiamo tutte le nostre speranze, tutti i nostri dolori e tutte le nostre gioie a Dio nostro Padre:
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Pamelita- Badessa
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Località nei RR : Milano ( ducato di Milano)
Re: Messa di fine estate.
Madre Jalisse iniziò a recitare la preghiera universale dei fedeli
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Data d'iscrizione : 10.11.14
Località nei RR : Volterra
Re: Messa di fine estate.
Anche Fratello Leonardo Manfredi recitò:
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti.
Leonardo.de.chenot- Oblato
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Località nei RR : Pavia
Re: Messa di fine estate.
Anche Padre Francesco recitò:
"Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti."
"Ti vedo mio Creatore,
in tutto l’universo,
senza di te son perso
e sanguina il mio cuore.
Dovunque vado osanno
solo e sempre il Tuo nome,
con impeto e passione
con fede e con ragione.
E chiedo a voi profeti,
per me, intercedete
voi che sapienti siete
per voi non ho segreti."
Fuego2806- Visitatore
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Data d'iscrizione : 10.01.14
Località nei RR : Treviso (Serenissima Repubblica di Venezia)
Re: Messa di fine estate.
Recitata insieme la Preghiera Universale dei Fedeli, li accomiatò benedicendoli:
Miei carissimi amici, auguro a ciascuno di voi un giorno felice e sereno.
Possano Giustizia, Verità e Integrità, guidare ogni giorno le vostre azioni e le vostre scelte.
Ricada su di voi e sui vostri cari ogni benedizione.
La Messa è finita, andate in pace.
Dopo di che baciò il sacro altare e, mentre il coro intonava un canto finale, s'incamminò verso la sacrestia.
Miei carissimi amici, auguro a ciascuno di voi un giorno felice e sereno.
Possano Giustizia, Verità e Integrità, guidare ogni giorno le vostre azioni e le vostre scelte.
Ricada su di voi e sui vostri cari ogni benedizione.
La Messa è finita, andate in pace.
Dopo di che baciò il sacro altare e, mentre il coro intonava un canto finale, s'incamminò verso la sacrestia.
Pamelita- Badessa
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Data d'iscrizione : 28.08.12
Località nei RR : Milano ( ducato di Milano)
Re: Messa di fine estate.
Amen
Disse Madre Jalisse e si diresse all'uscita
Disse Madre Jalisse e si diresse all'uscita
Jalisse- Confessore dell'Abate
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Data d'iscrizione : 10.11.14
Località nei RR : Volterra

» ..e alla fine arrivò anche Queen_skadhi.
» La prima Messa officiata dal nuovo Cappellano Padre Gian Galeazzo
» 21 Maggio: Messa in onore di Sant'Arnvald Patrono dell'Ordine Cistercense
» "20 Agosto Messa solenne in onore di San Bernardo Fondatore dell'ordine cistercense"
» La prima Messa officiata dal nuovo Cappellano Padre Gian Galeazzo
» 21 Maggio: Messa in onore di Sant'Arnvald Patrono dell'Ordine Cistercense
» "20 Agosto Messa solenne in onore di San Bernardo Fondatore dell'ordine cistercense"
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