L'arrivo di Righorn

Il giovane Righorn, dopo un' altra intensa giornata di cammino, giunse finalmente al calar delle tenebre al soglio dell'abbazia. Tanto aveva faticato quel giorno e tale era la gioia di aver trovato ciò che andava cercando da giorni che nonostante l'ora tarda bussò alla soglia di quella grande costruzione e rimase in attesa.

Sorella Marzia si stava recando in chiesa per la preghiera della sera quando sentì bussare alla porta.

Chi bussa? - disse.

Udi una voce femminile dall'altra parte del portone e rispose:

"Buonasera Madama Marzia, sono Righorn, un umile contadino senese giunto alla soglia della vostra abbazia per poter frequentare il corso per il battesimo al fine di poter ricevere il sacramento, se ne sarò ritenuto meritevole"

"Sorella con me non ho niente"

Rispose il giovane, mostrando le mani che tanto duro lavoro avevano conosciuto:

"Con me porto solo la mia sete di conoscenza" - concluse.

"Grazie sorella" -rispose il giovane chinando il capo.

Prese dunque la piantina con se e si accomodò sulla panca.

Sorella Maria Grazia gli sorrise e disse:

Bene Messer Righorn, ora, se vi è tutto chiaro, vi consegnerò le chiavi della vostra cella. Poi, una volta arrivati alla cella, vi indicherò dove andare per iscrivervi ai corsi, e  potrete fare un giro e visitare l'abbazia, quando vi sarete sistemato e riposato. Vi auguro di studiare con profitto in questo luogo santo.
Ecco, la chiave della vostra cella figliolo, - disse sorella Maria Grazia porgendogli le chiavi

Sorella Maria Grazia gli indicò il corridoio e l'accompagnò alla cella preparata per lui.

Righorn facendo un inchino in segno di gratitudine prese le chiavi con se e seguì sorella Maria Grazia nel luogo dove avrebbe soggiornato per un pò di tempo pronto ad iniziare il suo percorso di studi.