L'Arrivo di Minerva Alice Corleone.

**Mimer** Mer Set 30, 2015 12:10 pm

Le ruote della carrozza si arrestarono poco dopo un "ohh!" ed un uno sbuffo di cavalli.

Minerva Alice era stata in trepidante attesa per tutto il viaggio ed ora che erano giunti a destinazione ebbe un momento di esitazione.
Guardò i suoi genitori, che la rassicurarono con il loro sguardo ed i loro sorrisi, scese, quindi, con un piccolo aiuto dall'abitacolo e si assicurò di essere in ordine. Una volta era sua madre che si assicurava che non avesse neanche un ciuffo di capelli fuori posto; crescendo la bambina cominciava a prestare più attenzione ai particolari, cresceva con lei la sua vanità, il senso di pudore, abbandonando via via l'irruenza del suo modo di agire.
In quell'ultimo giorno settembrino, il vento già soffiava più freddo, baciando le sue gote calde, che cominciarono lievemente ad imporporarsi.

Giunse insieme ai suoi genitori davanti al grande portone, oramai aveva otto anni, era giusto che apprendesse a leggere e a scrivere in maniera più adeguata sia alla sua età sia al suo rango, migliorando le espressioni orali e aggraziando la calligrafia, oltre ad apprendere una cultura che andasse oltre le discipline d'arte che imparava all'Accademia fondata da suo padre.

Si diede un'ultima spinta di coraggio e bussò alla porta, lasciando la mano al proprio papà.

**Leonardo.de.chenot** Mer Set 30, 2015 12:49 pm

Chi bussa a queste sante mura?

Chiese l'oblato che passava in quelle vicinanze, prima di recarsi a pranzo

**emanuele_corleone** Mer Set 30, 2015 2:01 pm

Rimase in silenzio tutto il tempo, un senso di nervosismo ed agitazione lo pervadeva. Era abituato ad avere la sua bambina sempre a pochi metri da lui, soprattutto vegliare su di lei dal giorno alla sera, doverla condividere e appurare che quella piccola creatura stesse crescendo, iniziava a prender più consistenza nel suo animo. Uno e più sguardi fugaci alla moglie che, con le sue risposte espressive, cercava di infondergli tranquillità

Tenne la mano di Minerva tra nella sua tutto il tempo, con il pollice accarezzò il dorso di quella manina ancora troppo piccola, ma sapeva che quanto si stava svolgendo era solo per il suo bene. Rammentò tutto il tempo trascorso e gli attimi solo loro, attimi di condivisione dove ella era la sua principessina e lui il suo eroe... sperò che gli stessi fossero perdurati ancora nel tempo.

Ancora quella manina nella propria, come sigillata. Si calò alla sua altezza per accarezzarle il visino

Tesoro di papà, se dovessi non sentirti pronta o vuoi ritornarci tra qualche tempo non temere, capiremo.

le sorrise, un sorriso pregno di affetto e dolcezza

crescere significa fare piccoli passi avanti nel proprio futuro, frequentare luoghi diversi da quelli abituali e quindi acquisire nuovi metodi, nuove nozioni, nuovi comportamenti. Questo ti renderà edotta a più circostanze e soprattutto utile alla società che ti circonda. Inoltre sappi che la mamma ed il papà saranno sempre accanto a te, in qualsiasi occasione, anche se la notte fonda avrai bisogno di parlare, chiamaci, papà correrà subito da te.... come sin ad oggi principessina mia.

al portone Minerva con lo sguardo fiero tipico dei Corleone si apprestò a bussare. Dopo che una voce si levò dall'altra parte del portale ligneo Emanuele aggiunse

Lord Emanuele Federico Corleone e famiglia.

attese

Siamo qui per accompagnare nostra figlia Minerva Alice Corleone affinchè possa seguire i corsi in abbazia. Il cardinale Samuele è già stato avvisato del nostro arrivo.

**Leonardo.de.chenot** Mer Set 30, 2015 3:57 pm

L'oblato capoportiere sorrise e diede le informazioni di prassi:

"Figlioli cari, prima di poter farvi entrare, dovete riporre le armi nel deposito armi."

**emanuele_corleone** Mer Set 30, 2015 8:03 pm

Salutò l'oblato che aveva avuto modo di conoscere nella vita laica

Non possediamo armi, non è nostro costume indossarle

rispose con un sorriso

**Mimer** Mer Set 30, 2015 8:52 pm

Sorrise a suo padre, tornando a stringergli la mano.

Le sue parole, dette poco prima che l'oblato aprisse la porta, l'avevano commossa, ma era ben decisa a far quel passo. Sicuramente era un tratto della sua personalità che si andava definendo, la fermezza con cui proseguiva dopo aver preso una decisione.

Guardò la sua mamma, chiedendosi se un giorno mai, guardandosi allo specchio, si sarebbe riconosciuta in quella donna che tanto amava e stimava.

**Margot.** Mer Set 30, 2015 10:14 pm

Con una mano posata dolcemente sulla schiena della sua bambina, la guardava con orgoglio varcare la soglia d'ingresso dell'abbazia, sicura e determinata nonostante la sua ancora tenera età.
Le carezzava lentamente i lunghi capelli corvini come quelli di suo marito Emanuele, i quali le incorniciavano il volto ancora paffuto con lunghe ciocche morbide lasciate libere sulle spalle, intanto che i grandi occhi verdi si muovevano curiosi nell'ampio e fresco vestibolo dalla volta a cupola, intervallato da imponenti colonne in pietra rossa che conferivano al luogo un aspetto mistico e autorevole

Osservò con un sorriso condiscendente e rassicurante la palpabile agitazione di suo marito, ancora impreparato all'inevitabile trascorrere del tempo che, senza remore, stava trasformando quel piccolo bocciol di rosa in una fanciulla dalla bellezza ancora acerba ma inequivocabile....
la loro piccola principessina stava crescendo ed era estremamente difficile accettarlo...

Gli sorrise per rassicurarlo e placare l'ansia che era solita manifestarsi nell'atteggiamento proverbialmente controllato di suo marito ogniqualvolta gli si parava dinanzi un evento non previsto o di una certa entità.
Intrecciò la mano alla sua, quasi a voler trasferire un po' della sua sicurezza in quel tocco soave e pregno di sentimento, certa che il marito avrebbe compreso l'importanza e la necessità di quel passo, soprattutto per la loro piccola Minerva Alice e per la donna che sarebbe diventata

“Va tutto bene piccola mia?” le sussurrò ad un orecchio, mentre Emanuele discorreva con l'oblato capoportiere

**Leonardo.de.chenot** Gio Ott 01, 2015 5:54 am

Fratello Leonardo aprì il portone lasciandoli entrare, Emanuele e Margot. non erano nuovi in Abbazia, pertanto le sue parole erano dirette in particolare modo alla piccola.

"Benvenuti cari. Prego, accomodatevi pure.
Alla fanciulla che non mi conosce: io sono Fratello Leonardo Manfredi, un Oblato dell'Abbazia Fornovo."

L'oblato diede anche alcune informazioni che potevano essere utili all'interno dell'Abbazia:

"Eccovi una piantina per potervi muovere con più agilità all'interno dell'Abbazia e un Elenco del Capitolo Generale e dell'Intendenza dell'Abbazia. Del resto, vi chiedo di comportarvi sempre educatamente. Sono certo che rispetterete le regole, ma è mio dovere ricordarlo ai nuovi arrivati.
E' molto importante sapere chi potrete trovare all'interno della Abbazia, l'Abate è la carica massima, ed al di sotto vi è una gerarchia che ospita Oblati, che dovrete chiamare Fratello o Sorella, oppure i Monaci, che dovrete chiamare Padre o Madre.
E' importante distinguere oblati dai monaci, sono due condizioni differenti l'una dall'altra.
All'interno di un ordine religioso, l'oblato è l'equivalente del diacono, mentre il monaco del sacerdote. E' tutto chiaro fin qui?"

**emanuele_corleone** Gio Ott 01, 2015 6:27 am

Annuì alla spiegazione

**Leonardo.de.chenot** Gio Ott 01, 2015 9:17 am

Prima di proseguire, Fratello Leonardo attese che Mimer. avesse compreso

**Mimer** Gio Ott 01, 2015 9:59 am

"Si mamma, sto bene."

Le sussurrò di rimando in un tono calmo, poi ascoltò la spiegazione.

"Tutto chiaro."

Confermò.

**Leonardo.de.chenot** Gio Ott 01, 2015 11:14 am

L'Oblato rispose sorridendo.

Molto bene Figliola, adesso seguitemi poichè vi condurrò nella vostra cella. Margot. , voi avevate già una cella , così com'è presente anche la cella di Emanuele. Accomodatevi tutti.

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