Arrivo di padre Biagio

Padre Biagio aveva affrontato un lungo viaggio. Già ormai dalla fine di settembre 1467, si era aggregato ad una carovana di militari proveniente dalle terre francofone settentrionali. Era molto molto deluso, perché lì non aveva trovato ciò che cercava. La grande Abbazia di Tastevin, in Artois, da cui era partito in quei giorni, giaceva nella più grande decadenza. Nessuna attività veniva svolta, eccetto quelle proposte dal Principato.
Si trovava lì perché era stato inviato dal suo Primate, il cardinale Gianvitus, in una Abbazia, affinché divenisse edotto di materie giuridiche. Ma lì a Tastevin nessuno sapeva neppure cosa significasse occuparsi di diritto.

Dopo settimane e settimane di cammino, ormai su suolo italico ed in terra meneghina, vide da lontano, su un colle, delle torri. Sembravano quelle di una fortezza... anzi, no! Era un'abbazia!!!
Si avvicinò dunque alla porta e gli parve di vedere qualcuno, al di là delle grate.

Toc! Toc, mosse il batacchio.
Sentì dei movimenti, ma non vide nulla.

Disse allora a gran voce:
C'è nessuno? Fratelli, aprite! Sono padre Biagio, Penitenziere della Chiesa di Sessa Aurunca!
Gli sembrava che qualcuno si stesse avvicinando, ed aspettò di vedere in volto il suo interlocutore.

Sentita la voce al di là del portone, padre Biagio esclamò:
Fratello!!! Sono padre Biagio, penitenziere della chiesa di Sessa Aurunca! Che l'Onnipotente ti benedica!
Tirò un respiro di sollievo avendo trovato qualcuno che gli rispondesse in quel luogo. Proseguì:
Provengo da un lungo viaggio dalle terre di Francia, dove, invano, ho cercato qualcuno che mi aiutasse coi miei studi. Vorrei studiare materie giuridiche, su invito del mio Primate, il cardinale Gianvitus, affinché possa essere d'aiuto come procuratore episcopale. Ditemi: sono nel posto giusto?
Attese la risposta del frate.

Padre Biagio era molto felice per l'accoglienza.
Grazie!! Vi seguo!!