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L'Angelus (terza settimana del mese)

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Messaggio  m.azzurra Ven Gen 22, 2016 3:11 pm

Madre Azzurra aprì con l' Introduzione:[/i]

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.


Lesse quindi la Lettura propria del giorno:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, insieme, a cori alterni il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.



Dopo di che innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:


Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia


Terminata la recita dell'Angelus, raggiunsero tutti insieme il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Sab Gen 23, 2016 3:42 pm

quote]Era Sabato ora di pranzo e Madre Jalisse iniziò come tutti con l'Introduzione:

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Invocazione:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Lettura:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Preghiera:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.

Invocazione finale

Invocazione:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia

Dopodichè si diresse in refettorio per il pranzo[/quote]
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Messaggio  Leonardo.de.chenot Sab Gen 23, 2016 6:41 pm



Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Invocazione:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Lettura:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Preghiera:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.

Invocazione finale

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Messaggio  Jalisse Dom Gen 24, 2016 11:35 am

L'Angelus viene recitato a mezzogiorno.
Se si recitano le preghiere in solitaria si evitino le parti contrassegnate con asterisco * che indicano il coro che risponde al lettore. Tali parte oltre all'asterisco saranno indicate con il colore verde mentre la parte del lettore dal colore blu]


A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Alexandra quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese per l'angelus dedicato alla Domenica

Iniziò quindi con l'introduzione:

"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."


alla quale seguì l'Invocazione

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Proseguì poi con la Lettura

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

e recitò poi il Salmo

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi,  a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.


Continuando con la Preghiera

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!


e per finire l'Invocazione finale

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Finite le preghiere si recarono tutti in refettorio.
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Messaggio  Pamelita Dom Gen 24, 2016 12:59 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus domenicale

che aprì con l'introduzione:


"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."



Seguì l'Invocazione all'Arcangelo della Convinzione, Santa Raffaella:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.



Quindi proclamò la Lettura propria del giorno:

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

Dopo di che, recitarono insieme,a cori alterni, il Salmo:

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi,  a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.



Innalzarono, poi, all'Altissimo la Preghiera:

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!



Conclusero,infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione finale:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.


Terminata la recita dell'Angelus, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo domenicale.
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Messaggio  Pamelita Lun Feb 15, 2016 12:08 pm

Suonata la campana di mezzodì, madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.


Aprì la preghiera con la recitazione, a cori alterni, dell'Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l' Invocazione a San Gabriele, Arcangelo della Temperanza:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Proclamò quindi la Lettura propria del giorno:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.


Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Innalzò poi la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:

San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.


Concluse, infine, la preghiera con l' Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata la recita dell'Angelus, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Lun Feb 15, 2016 12:26 pm

Introduzione:

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l' Invocazione a San Gabriele, Arcangelo della Temperanza:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Proclamò quindi la Lettura propria del giorno:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.


Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Innalzò poi la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:

San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.


Concluse, infine, la preghiera con l' Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

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Messaggio  Pamelita Mar Feb 16, 2016 11:30 am

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus,


aprendo la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Mar Feb 16, 2016 12:15 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Jalisse lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus,


aprendo la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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L'Angelus (terza settimana del mese) - Pagina 9 Empty Re: L'Angelus (terza settimana del mese)

Messaggio  m.azzurra Mar Feb 16, 2016 2:34 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Jalisse lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus,


aprendo la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Pamelita Mer Feb 17, 2016 12:15 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus,


aprendo la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Mer Feb 17, 2016 12:52 pm

Invocazione a San Michele Arcangelo:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Gio Feb 18, 2016 12:52 pm

A mezzodì iniziò l'introduzione con gli altri monaci:



Uriele, Arcangelo della Generosità, *difendici da Belial, demone dell'Invidia.

Poi fu il momento della Lettura

La creatura senza nome andò poi a parlare all’orecchio di Uriele, ma questi, conoscendo le sue intenzioni, non lo volle ascoltare, perché più si fosse lasciato tentare, più sarebbe stato difficile resistere. Raccogliendosi in preghiera, si mise in ginocchio[...]. Questo giovane era benedetto da Dio, era certo, era stato scelto affinché donasse la sua vita per questo mondo. Davanti a tale forza e benedizione la Creatura senza nome non poteva più niente e, sebbene l’avesse tentato altre volte, non riuscì mai a convincere Uriele, neanche per un momento.

Al quale seguì il Salmo

Solo Dio è sovrano,
*solo Dio è il Signore.
Hai dato dei talenti, alle Tue creature.
*Ciascuna di esse ha il suo posto nella Tua creazione.
Il suo talento permette a ciascuna di esse di trovarlo.
*Siamo tutte egualmente amate da te
e dobbiamo tutti amarti in cambio.
*Poiché, senza Te, non esisteremmo.
Ci hai creati mentre nulla Ti costringeva
*e dobbiamo amarti per ringraziarti di questo.


Recitarono poi tutti insieme la Preghiera

“O Dio altissimo,
padre dell’umanità
e onnipotenza divina,
chiudi le mie orecchie
alle tentazioni
e apri i miei occhi
all’amore senza fine che tu mi dai,
che io possa donare a coloro che devono ricevere,
amare coloro che devono essere amati,
sapendo sempre
che se io non fossi là,
qualcun altro sarebbe là per farlo
perché sei Tu che parli attraverso la mia bocca
e che operi attraverso le mie mani.
Perdona mio fratello e tutti gli altri,
non sanno quello che fanno.”


Arrivando all'Invocazione finale

Uriele, Arcangelo della Generosità, *difendici da Belial, demone dell'Invidia.

Finite le preghiere tutti insieme si recarono in refettorio
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L'Angelus (terza settimana del mese) - Pagina 9 Empty Re: L'Angelus (terza settimana del mese)

Messaggio  Pamelita Gio Feb 18, 2016 3:04 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela, triste per la decisione di Padre Gian di lasciare l'abbazia, raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò al posto suo, l'Angelus

che aprì con l'introduzione:


Uriele, Arcangelo della Generosità, *difendici da Belial, demone dell'Invidia.


Proclamò quindi la Lettura propria del giorno:


La creatura senza nome andò poi a parlare all’orecchio di Uriele, ma questi, conoscendo le sue intenzioni, non lo volle ascoltare, perché più si fosse lasciato tentare, più sarebbe stato difficile resistere. Raccogliendosi in preghiera, si mise in ginocchio[...]. Questo giovane era benedetto da Dio, era certo, era stato scelto affinché donasse la sua vita per questo mondo. Davanti a tale forza e benedizione la Creatura senza nome non poteva più niente e, sebbene l’avesse tentato altre volte, non riuscì mai a convincere Uriele, neanche per un momento.


Alla Lettura seguì la recita,a cori alterni, del Salmo:

Solo Dio è sovrano,
*solo Dio è il Signore.
Hai dato dei talenti, alle Tue creature.
*Ciascuna di esse ha il suo posto nella Tua creazione.
Il suo talento permette a ciascuna di esse di trovarlo.
*Siamo tutte egualmente amate da te
e dobbiamo tutti amarti in cambio.
*Poiché, senza Te, non esisteremmo.
Ci hai creati mentre nulla Ti costringeva
*e dobbiamo amarti per ringraziarti di questo.



Poi innalzarono tutti insieme la Preghiera all'Altissimo:

“O Dio altissimo,
padre dell’umanità
e onnipotenza divina,
chiudi le mie orecchie
alle tentazioni
e apri i miei occhi
all’amore senza fine che tu mi dai,
che io possa donare a coloro che devono ricevere,
amare coloro che devono essere amati,
sapendo sempre
che se io non fossi là,
qualcun altro sarebbe là per farlo
perché sei Tu che parli attraverso la mia bocca
e che operi attraverso le mie mani.
Perdona mio fratello e tutti gli altri,
non sanno quello che fanno.”



Infine conclusero la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale a Sant'Uriele, Arcangelo della Generosità:

Uriele, Arcangelo della Generosità, *difendici da Belial, demone dell'Invidia.

Conclusa la recita dell'Angelus, tutti insieme si recarono in refettorio per il pranzo.
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L'Angelus (terza settimana del mese) - Pagina 9 Empty Re: L'Angelus (terza settimana del mese)

Messaggio  Jalisse Ven Feb 19, 2016 12:46 pm


A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, sorella Veronica aprì il suo solito messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese e in modo particolare per il giorno di Venerdì

Iniziò con l'Invocazione

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.

E proseguì con la Lettura

Durante questi sei giorni Dio si rivolse due volte a lei. La prima mentre una donna era morente per mancanza di cibo. Le disse allora:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non senti mai il bisogno, aiuta questa donna per provarmi che incarni bene la perseveranza e sarai ricompensata.

Durante i due giorni che seguirono Galadriella mangiò solamente un tozzo di pane, lasciando il resto della sua razione alla donna che si salvò. Il terzo giorno Dio parlò una nuova volta a Galadriella e gli disse come la prima volta:

- Galadriella, dei sette uomini che incarnano le virtù supreme sei quella che possiede di meno e non provare mai il bisogno, offri ai tuoi compagni tutto ciò che possiedi per provarmi che incarni bene la perseveranza e tu sarai ricompensata.

Galadriella diede allora tutto ciò che possedeva, anche il suo abito, che custodì tuttavia come prestito alla richiesta di una donna. E mangiò grazie all'amicizia dei suoi compagni, ciascuno dei quali le diede un poco di che nutrirsi ogni giorno.

Fu poi la volta del Salmo

Aiutò chi poteva,
*mangiando e bevendo sempre poco,
non possedendo niente per lei.
*Servì il povero ed il debole
dando prova della più grande generosità possibile.

Arrivarono poi alla Preghiera

Santa Galadriella,
angelo della Perseveranza,
infondi anche a noi spirito di pazienza nelle avversità.
Concedici il dono di saper resistere alle tentazioni.
Dacci libertà della passioni dannose,
in modo che possiamo continuare a servire il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze.


ed infine all'Invocazione finale

Galadriella, Arcangelo della Perseveranza, *difendici da Azazele, demone dell'avidità.
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Messaggio  Pamelita Ven Feb 19, 2016 1:49 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le sue incombenze per recarsi in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus del Sabato


che aprì con l' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.


Lesse quindi la Lettura propria del giorno:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, insieme, a cori alterni il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.



Dopo di che innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:


Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia


Terminata la recita dell'Angelus, raggiunsero tutti insieme il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  m.azzurra Ven Feb 19, 2016 6:45 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre M.Azzurra lasciò le sue incombenze per recarsi in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus del Sabato


che aprì con l' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.


Lesse quindi la Lettura propria del giorno:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, insieme, a cori alterni il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.



Dopo di che innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:


Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia


Terminata la recita dell'Angelus, raggiunsero tutti insieme il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Sab Feb 20, 2016 11:14 am

L'Angelus viene recitato a mezzogiorno.
Se si recitano le preghiere in solitaria si evitino le parti contrassegnate con asterisco * che indicano il coro che risponde al lettore.


Sabato

Introduzione

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.


Invocazione

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.

Lettura


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Salmo

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.


Preghiera

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.

Invocazione finale

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Messaggio  Pamelita Sab Feb 20, 2016 3:11 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le sue incombenze per recarsi in cappella, dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus del Sabato


che aprì con l' Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l'Invocazione a San Silfaele, Arcangelo del Piacere:

Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia.


Lesse quindi la Lettura propria del giorno:


In quei tempi tumultuosi per la città viveva un giovane chiamato Silfaele di Hedon. Sapeva brillare in società, era dotato di talenti in tutte le arti, ma ciò che gli procurava l’ammirazione della sua cerchia era la sua straordinaria capacità di assaporare ogni istante della vita.
[...] Silfaele, re delle notti di Oanilonia, gustava tutti i vini, poi appena titubante cominciava a dare il suo concerto di lira in favore dell’associazione “saggezza riunita di Oane”. Si vedevano allora le torce dei suoi adulatori sconvolti, inviarlo dritto al firmamento.
Spesso l’indomani all’aurora e dopo che aveva trovato nuove fonti di piacere studiando con Colomba, non era raro vedere Silfaele preparare una tisana al capezzale di un Lucifero dai tratti rovinati, nauseati, livido.
“Tu confondi piacere e felicità, mio povero Luc!” lo ammoniva Silf mentre il suo amico si preparava ad una giornata di mortificazioni e autopunizioni di tutti i generi perché come una banderuola folle Lucifero il volubile non cessava di passare da una sete di piacere estremo ad un abbattimento colpevole e deprimente “e così affatichi il tuo corpo molto duramente con incessanti privazioni e eterni eccessi”.


Recitarono, poi, insieme, a cori alterni il Salmo:

Tu confondi piacere e felicità
*la virtù è il piacere stesso!
Dio ci ha dato i sensi per gustarlo
*e perché l’amore della vita restasse l’Amore
Chi entra in depressione spirituale,
*che resta passivo, che non ha più gusto per la vita,
e che ignora la sua soddisfazione
*non arriverà a raggiungere il sole.



Dopo di che innalzò la Preghiera a San Silfaele:

San Silfaele,
angelo del Piacere
scaccia da me peccatore l’accidia,
la dimenticanza, l’ignoranza, la trascuratezza;
ed ogni pensiero malvagio,
e dalla presunzione,
e liberami da tutte le mie cattive azioni
di notte e di giorno.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l' Invocazione finale all'Arcangelo del Piacere:


Silfaele, Arcangelo del Piacere, *difendici da Lucifero, demone dell'accidia


Terminata la recita dell'Angelus, raggiunsero tutti insieme il refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Dom Feb 21, 2016 11:34 am

L'Angelus viene recitato a mezzogiorno.
Se si recitano le preghiere in solitaria si evitino le parti contrassegnate con asterisco * che indicano il coro che risponde al lettore. Tali parte oltre all'asterisco saranno indicate con il colore verde mentre la parte del lettore dal colore blu]


A mezzodi', i monaci cistercensi si recavano nella cappella San Benedetto, in quanto accessibile anche ai visitatori esterni e non solo a chi soggiornava in Abbazia, in questo modo chi avesse voluto avrebbe potuto pregare per loro...
con il nuovo messale il salmo e le preghiere erano specifiche a seconda della settimana, Madre Alexandra quindi aprì il messale posizionandosi sul salmo e sulle preghiere specifiche per la prima settimana di ogni mese per l'angelus dedicato alla Domenica

Iniziò quindi con l'introduzione:

"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."


alla quale seguì l'Invocazione

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Proseguì poi con la Lettura

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

e recitò poi il Salmo

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi, a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.


Continuando con la Preghiera

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!


e per finire l'Invocazione finale

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.

Finite le preghiere si recarono tutti in refettorio.
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Messaggio  Pamelita Dom Feb 21, 2016 3:23 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus domenicale

che aprì con l'introduzione:


"Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.."



Seguì l'Invocazione all'Arcangelo della Convinzione, Santa Raffaella:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.



Quindi proclamò la Lettura propria del giorno:

Ogni uomo era stato posto in una particolare situazione che poteva evolvere, non solo in ragione dei desideri di Dio o del male ispirato dalla creatura senza nome, ma in funzione del modo in cui ogni fratello e ogni sorella disponeva del proprio libero arbitrio e della propria libertà. Le azioni di ciascuno, se non erano riscattate su questa terra, sarebbero state riscattate quando Dio sarebbe venuto a prenderli.
L’evidente verità venne a trasfigurare Raffaella per amore divino. Si mise in ginocchio, in lacrime, e pregò.
Che il Signore, Dio dell’Universo, le dia la forza di servire umilmente e amorevolmente in ogni tempo e in ogni luogo.

Pregò per tutta la notte poi al mattino si alzò, piena di una nuova sicurezza.
Era fiduciosa, Dio era lì con lei, ed ella dimorava in Lui.
Un’aura benefattrice e amorevole brillava ora intorno a lei. Se gli occhi erano e restano incapaci di vederla, l’anima era capace di percepirla poiché l’anima seguiva l’amore, il dono più grande che Dio aveva fatto all’uomo.

Dopo di che, recitarono insieme,a cori alterni, il Salmo:

Perché gridi? Le tue grida spargono l’eco nelle montagne e turbano il corso dei fiumi.
*Pietrificano di paura i piccoli di questo mondo e fanno combattere i più saggi.
Ecco il tracciato della tua vita. Quelle tracce sono i tuoi passi.”

* Se quelle tracce sono i miei passi,  a chi appartengono le tracce che proseguono a fianco?”
Sono le mie, cammino al tuo fianco da quando sei venuta al mondo.”
*Nei momenti più difficili, ci sono solo due impronte. Perché non c’eri quando avevo bisogno di te?”
Se vedi solo due tracce è perché ti portavo in braccio.
* Te l’ho detto, ma le tue orecchie non volevano ascoltare,
mi sono mostrato a te ma i tuoi occhi non volevano vedere,
* ti ho preso per mano ma non me l’hai stretta;
allora mi sono rivelato al tuo cuore e tu hai creduto.
*Mi hai cercato e mi sono rivelato.
risponderò nel profondo del tuo cuore.
*Se cadi, ti rialzerò
perchè ora sai che sono con te
* fino alla fine dei tempi.



Innalzarono, poi, all'Altissimo la Preghiera:

O Dio,
Te in Cui credo,
Te che guidi i miei passi,
Dammi la forza di professare la grandezza del Tuo Nome
Così come l’amore e l’adorazione che provo per Lui.
Inviami il Tuo arcangelo Raffaella, perché cammini al mio fianco,
perché non sia più solo davanti al nemico della mia fede e della mia convinzione.
Che i miei atti obbediscano al mio cuore e che anche la mia mano sinistra segua i comandi della destra.
Che il mio cuore abbia timore di Te.
E ch’io annunci il Tuo Santo Nome.
Dio, degnati di alzare la mano, Perché Raffaella discenda e mi venga in aiuto.
Così sia!



Conclusero,infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione finale:

Raffaella, Arcangelo della Convinzione, *difendici da Asmodeo, demone della lussuria.


Terminata la recita dell'Angelus, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo domenicale.
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Messaggio  Pamelita Lun Mar 21, 2016 12:18 pm

Suonata la campana di mezzodì, madre Pamela raggiunse la cappella per recitare, insieme all'Abate e ai confratelli, l'Angelus.


Aprì la preghiera con la recitazione, a cori alterni, dell'Introduzione:


Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l' Invocazione a San Gabriele, Arcangelo della Temperanza:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Proclamò quindi la Lettura propria del giorno:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.


Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Innalzò poi la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:

San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.


Concluse, infine, la preghiera con l' Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata la recita dell'Angelus, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Lun Mar 21, 2016 2:40 pm

Introduzione:

Angelus Domini hominem *protexit in Oanilonia.
Gli umani si erano abbandonati al peccato a tal punto * che Dio aveva deciso di punirli,
tuttavia, sette umani avevano capito * l’errore che avevano commesso.
Ma Dio vide che i sette puri avevano dimostrato che gli umani erano capaci di pentimento e umiltà.
*Li innalzò al sole ed essi furono benedetti da un’eternità di felicità in Paradiso.



Seguì l' Invocazione a San Gabriele, Arcangelo della Temperanza:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Proclamò quindi la Lettura propria del giorno:

Gabriele capì immediatamente che l’ora della caduta di Oanilonia era arrivata.
Decise di andare subito ad avvisare tutti coloro che aveva incontrato e l’aveva seguito sulla via della virtù per salvarli.
Cominciò dall’avvisare il suo amico Alcisde, l’armatore del “Que-Bec”, perché preparasse la barca ad imbarcare tutti quelli che Gabriele avrebbe portato, al fine di salvarli.
Percorse tutte le strade di Oanilonia, dicendo a tutti quelli che conosceva di andare al porto e di imbracarsi sul “Que-Bec”, raccomandandosi di non portare niente che potesse appesantire la braca. Quando tornò al porto accompagnato da quattro orfani, vide Leviatano che, con gli occhi folli di furia e collera, lanciava un’enorme trave sulla barca, che cadendo sulla sua vela lo rese prigioniero della città. Mentre una risata tonante da folle usciva dalla gola di Leviatano, Gabriele, ascoltando solo la sua fede, saltò sul ponte per aiutare a liberare il “Que-Bec”. La trave era molta alta e Gabriele, che era molto forte, propose di fare del suo corpo una scala. Prese un asse, che teneva tra le mani e disse ad uno dei marinai: “Sali sul mio corpo, mi puoi usare come una scala”. Questi riuscì così ad arrampicarsi sino alla trave e liberare la barca. Tutti allora gridarono: “Viva Gabriele che fece del suo corpo una scala, viva il “Que-Bec” libero!”.


Dopo di che recitarono, a cori alterni, il Salmo:

Questo giorno è un giorno totalmente nuovo,
*non è mai esistito e non esisterà mai più.
Prendete dunque questo giorno e fatene una scala
*Per raggiungere le più alte vette.
Non permettete che la fine del giorno
*Vi trovi simili a come eravate all’alba.
Perché domani potrebbe essere il giorno in cui sarete giudicati.



Innalzò poi la Preghiera a San Gabriele Arcangelo:

San Gabriele Arcangelo,
angelo della Temperanza,
apri le nostre orecchie
ai dolci avvertimenti
e agli appelli pressanti dell’Altissimo.
Tieniti sempre davanti a noi,
ti scongiuriamo,
affinché comprendiamo bene
la parola di Dio,
affinché lo seguiamo,
affinché gli obbediamo
e adempiamo a ciò che vuole da noi.
Aiutaci a restare svegli,
affinché, quando arriverà,
il Signore non ci trovi addormentati.


Concluse, infine, la preghiera con l' Invocazione Finale:

Gabriele, Arcangelo della Temperanza, *difendici da Leviatano, demone dell'Ira.

Terminata la recita dell'Angelus, si recarono tutti insieme in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Pamelita Mar Mar 22, 2016 12:12 pm

Suonata la campana di mezzodì, Madre Pamela lasciò le proprie occupazioni e raggiunse la cappella dove, insieme all'Abate e ai confratelli, recitò l'Angelus,


aprendo la preghiera con l'Invocazione a San Michele Arcangelo:


Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno:

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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Messaggio  Jalisse Mar Mar 22, 2016 12:41 pm

Invocazione a San Michele Arcangelo:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone dell'Invidia.


Proclamò poi la Lettura propria del giorno di Martedì :

Quando i suoi amici furono al sicuro, egli restò solo e per sei giorni salvò coloro che potevano essere salvati.
Il settimo giorno c’erano ancora persone da salvare ma nessuna barca. Come per miracolo apparvero altre due imbarcazioni, egli invitò dunque coloro che avevano il cuore puro a salire su queste barche. Sembrava capace di leggere nel cuore della gente se la loro fede era reale e inviava sulla prima barca coloro che giudicava degni e sulla seconda coloro che fuggivano per paura o per salvare le proprie ricchezze. Vedendo le due imbarcazioni piene, si rifiutò di salire, dicendo che Dio aveva una missione per lui e che sentiva di dover restare per salvare altri amici. Arrivata all’uscita della città la prima barca prese senza intoppi il largo, mentre la seconda più pesante per l’oro portato fu bloccata dai fondali bassi.


Recitarono, poi, a cori alterni, il Salmo:

Se il tuo occhio destro ti porta verso ciò che non ti è destinato
*strappalo e brucialo,
perché è meglio che una parte di te muoia
*piuttosto che attiri su di te la collera di Dio.
Sono venuto a portare le parole di speranza di Dio
*verso coloro che non si sono allontanati da lui
perché numerose sono le comunità di fedeli
*che percorrono il mondo in attesa dei profeti
che li riuniranno nell’amore
*e nell’amicizia.



Innalzarono, quindi, laPreghiera all'Altissimo:

Signore, imploriamo la tua misericordia,
una misericordia che illuminerà i nostri cuori,
ci farà comprendere i nostri errori,
ci guiderà verso la strada della giustizia
e ci allontanerà dal peccato.
Benedici la Chiesa e tutti i tuoi figli
e fai in modo che l'amicizia
sia la guida che ci conduce, la giustizia lo scopo che perseguiamo e la pace il bene che troviamo.
San Michele Arcangelo,
angelo della Giustizia,
quando siamo prigionieri dell’odio e dell’invidia,
della menzogna e dell’ingiustizia,
aiutaci a tornare sulla via della virtù.



Concluse, infine, la recita dell'Angelus con l'Invocazione Finale:

Michele, Arcangelo della Giustizia, *difendici da Satana, demone della Superbia.

Terminata la recita dell'Angelus, si recò, insieme all'Abate e ai confratelli, in refettorio per il pranzo.
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