Arrivo di Phryne

Una carrozza si avvicinava pigra all'Abbazia, Phryne scostò appena le tende per vedere la struttura.
Sorrise, prima di sentire il cocchiere che arrestava i cavalli, scendeva, e l'aiutava a scendere.
-Vi ringrazio, quando dovrò tornare a Napoli spedirò una missiva a Palazzo di famiglia, qualcuno vi avvertirà.-
L'uomo annuì e risalì al suo posto, pronto a voltare la Carrozza ed affrontare il lungo viaggio verso il sud.

Phryne si sentì quasi fuori luogo con il suo vestito pregiato, sempre di colori tenui, ed un alto copricapo poggiato sui capelli dorati.
Con una scrollata di spalle si avvicinò al grande portone e bussò.
-Sono Phryne Amarynt Monforte, Ambasciatrice del Regno delle Due Sicilie, cerco S.E. Monsignor Samuele Borgia.-

Phryne scosse lentamente la testa prima di rispondere.
-Non porto armi con me, d'altronde dove le potrei nascondere in un vestito del genere? Forse l'unica cosa che può provocare dolore tra tutto questo tessuto è il corsetto, che a dire la verità fa più male a me che agli altri.-
Lanciò uno sguardo alle sue spalle, la carrozza era già lontana.
-Vi ringrazio per aver avvertito S.E. il Monsignore.-

-Tutto chiaro-
rispose la donna.

Sorella Maria Grazia sorrise e disse:

Bene Madonna Phryne, ora, se vi è tutto chiaro, vi consegnerò le chiavi della vostra cella. Poi, una volta arrivati alla cella, vi indicherò dove andare per iscrivervi ai corsi, e  potrete fare un giro e visitare l'abbazia, quando vi sarete sistemata e riposata. Vi auguro di studiare con profitto in questo luogo santo.
Ecco, la chiave della vostra cella figliola, - disse sorella Maria Grazia porgendole le chiavi

Sorella Maria Grazia le indicò il corridoio e l'accompagnò alla cella preparata per lei.