Arrivo di Astrea_

Finalmente giunse a quel grande portone , con devozione e timidezza battè un colpo e mentre aspettava che quella grande porta si aprisse per lei, senti una grande pace dentro di se e pensò *sì è proprio questo il luogo di pace che tanto sognai*
Con lei aveva un dono per il padre portiere, un frutto raccolto in un bellissimo frutteto, lo avrebbe donato con gioia per ringraziarlo di aver tante volte aperto quell'enorme portone e con la speranza che portasse un poco dell'amore del sole, della bellezza della pioggia e del miracolo di Aristotele che lo aveva fatto crescere così bello.

Dopo poco tempo che era in attesa sentì una voce provenire dall'interno del portone:

Sono sorella Maria Grazia chi bussa?

si avvicinò un poco di più al portone e con voce chiara disse:


Sono Lucrezia Lavinia Borgia chiamata Astrea_ e sono qui per mio volere e volere di Aristotele e sarei felice di intrapprendere gli studi
per diventare diacono, essere di aiuto e conforto a coloro che soffrono


Chinò il capo e tra se e se recitò una preghiera

Carissima sorella Maria Grazia, avevo con me solo uno scudo e prima di bussare a questa porta sono passata nella sala da Voi
indicata e lì l'ho lasciato, con me ho solamente il desiderio di poter entrare in questa Abbazia e tanto tanto amore per il prossimo

Attese, con la pazienza che aveva sempre avuto, che sorella Maria Grazia le aprisse il portone e nell'attesa si guardò intorno e ammirò quel
luogo magico in cui sorgeva l'Abbazia.

Astrea si inchinò al cospetto di sorella Maria Grazia Morosini, e con un sorriso le rispose.
Sorella Maria , sono qui per diventare diacono e Vi ringrazio della Vostra solerzia nell'aprirmi la porta di questa Abbazia, non sono affatto infreddolita sorella, il sole ormai scalda ed un cuore pieno d'amore per il prossimo non sente mai freddo.

Era felice Astrea, felice come da tempo non era mai stata.

Con deferenza Astrea ascoltava le parole di sorella Marzia, poi con estrema umiltà le sorrise dicendo:


Grazie per le Vostre informazioni sorella, con l'aiuto di Aristotele cercherò di migliorarmi ogni giorno, sono una persona umile, e cercherò di usare tutta l'educazione che la mia famiglia mi ha donato, pronta ad imparare ed obbedire ai monaci del monastero, spero di essere degna e di non deludere alcuno, ma se a volte sbaglierò, so che sarete disposti a perdonarmi e mettermi sulla retta via, non sono perfetta e devo abituarmi alla pace e agli usi di questa Abbazia, conosco l'Abate Cardinale Raniero Borgia, conosciuto come Quarion, è mio zio, fratello di mia madre Selty, lavorerò in ogni luogo dove sia necessario e spero di iniziare presto a studiare per poter diventare diacono. Sarei lieta e felice di incontrarvi sorella Marzia ho tanto da imparare e sono pronta ad ascoltare tutti, ed i Vostri consigli sono preziosi per me.

*era davvero felice Astrea, quel luogo di pace e lavoro era quello che aveva sempre cercato. Mentre pensava ciò, prese una penna e si annotò le gerarchie dell'Abbazia, le avrebbe studiate bene per non sbagliare.*

Sorella Maria Grazia riprese a parlare a Madonna Astrea, e disse sorridendo:

La vostra famiglia certamente vi ha dato tanto. L'umiltà è l'atteggiamento migliore per imparare. Siete sulla buona strada sorella.
Vi consegnerò le chiavi della vostra cella. Poi, una volta arrivati, vi indicherò dove andare per iscrivervi ai corsi, e potrete fare un giro e visitare l'abbazia, quando vi sarete sistemata e vi sarete riposata. Vi auguro di studiare con profitto in questo luogo santo.

Maria Grazia consegnò la chiave a Madonna Astrea.

Ecco, la chiave della vostra cella Madonna Astrea, - disse sorella Maria Grazia porgendole le chiavi

Sorella Maria Grazia gli indicò il corridoio e l'accompagnò alla cella che era stata preparata per lei.